Messina

Taormina, Palazzo Corvaja, altro intoppo per il recupero della struttura

TAORMINA – Gravi violazioni delle norme per la sicurezza sul lavoro, pericolo per i lavoratori, inadempimenti nell’ambito del rischio elettrico all’interno del cantiere. Con l’accertamento di queste violazioni, i Carabinieri hanno elevato sanzioni amministrative e penali per oltre 35 mila euro alla ditta che sta svolgendo i lavori di ristrutturazione e risanamento conservativo di Palazzo Corvaja, tra i più importanti monumenti del centro storico taorminese.

Un anno dopo l’apertura del cantiere è arrivato così, come un fulmine a ciel sereno, lo stop ai lavori di riqualificazione di quello che nel Quattrocento fu sede del primo Parlamento siciliano, inagibile e interdetto al pubblico dal 2018 per rischio crolli. La ditta siracusana esecutrice dei lavori, si era aggiudicata il bando da 1 milione e 180 mila euro, che il Comune di Taormina aveva messo a punto grazie al Fondo europeo di Sviluppo e Coesione, attraverso l’assessorato regionale alle Infrastrutture per “Interventi a tutela dell’ambiente e dei beni culturali e risanamento dei centri storici”.

Ad accendere i riflettori sullo stato di salute di Palazzo Corvaja era stata la Sovrintendenza ai Beni culturali di Messina, la prima a decretare, nel 2018, l’interdizione all’utilizzo del monumento, fino a quando non fossero state ripristinate le condizioni di sicurezza. Le continue infiltrazioni di acqua, oltre a danneggiare l’intonaco dei muri, avevano infatti determinato delle vere e proprie lesioni strutturali, a cominciare dalla trave di sostegno dell’ingresso principale che era stata classificata “pericolosa e pericolante”. Problemi che dovevano essere quanto prima risolti, con delle opere di consolidamento e ristrutturazione generale. Poi nel 2019, l’Amministrazione comunale del sindaco Mario Bolognari era riuscita a intercettare appunto questo finanziamento regionale, che ha trovato seguito con la pubblicazione del bando, e infine con l’assegnazione dei lavori a settembre del 2021.

Dopo un anno di lavori e proprio quando si pensava che il famoso Palazzo fosse prossimo alla riapertura ecco invece la beffa: insieme alle sanzioni pecuniarie, fatte recapitare al titolare dell’impresa, è stata disposta anche la sospensione del cantiere, in attesa che vengano adottate le dovute prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. L’attività ispettiva ha riguardato una più ampia campagna di controlli avviata dal Comando provinciale dei Carabinieri di Messina, con l’ausilio del Nucleo Ispettorato del lavoro provinciale, per prevenire gli incidenti sui luoghi di lavoro, con l’obiettivo di far emergere le anomalie che inficiano sulla sicurezza dei lavoratori all’interno dei cantieri, prima che portino a conseguenze più gravi. I controlli hanno riguardato inoltre, la posizione lavorativa di tutti gli operai impiegati nel cantiere, ma sotto questo aspetto non sono state riscontrare infrazioni.

La chiusura del cantiere di Palazzo Corvaja rappresenta certamente un fatto negativo in ottica turistica, non solo perché uno dei più importanti palazzi storici della Perla continua a essere off limits ai visitatori, ma soprattutto perché al suo interno trovavano sede gli uffici del locale Servizio turistico regionale, ancora costretti a ripiegare nel vicino Str di Giardini Naxos, da quando è stata ordinata l’inagibilità totale e lo sgombero dell’edificio. La mancanza di un ufficio turistico nella capitale del turismo siciliano continua a rappresentare quindi un notevole disservizio, ancor di più nel corso di questa stagione in cui, dopo i difficili anni del Covid, a Taormina è ritornato il grande turismo internazionale con numeri importanti che, potenzialmente, a fine anno faranno superare il milione di presenze.

Twitter: @MassimoMobilia