PALERMO – In città si continua a contrastare il Coronavirus cercando di convincere tutti della necessità di rimanere in casa per non agevolare la diffusione del contagio. Un messaggio che la maggior parte dei palermitani ha recepito e applicato con grande senso di responsabilità, ma che rischia di essere vanificato da chi, nel capoluogo siciliano come in altre città del Paese, si fa beffe di ciò che sta accadendo.
Un bagno nel mare di Mondello, una partita di calcio in strada, il bisogno “impellente” di far visita alla propria donna dall’altra parte della città e persino i fuochi d’artificio per il compleanno del figlio. Queste sono soltanto alcune delle giustificazioni più stravaganti che i Carabinieri di Palermo hanno raccolto durante i controlli sul territorio per verificare il rispetto delle norme a tutela della salute pubblica.
Un modo anche per vanificare l’enorme lavoro che in questi giorni stanno portando avanti gli operatori della sanità e gli uomini delle Forze dell’ordine, impegnati a presidiare il territorio per arginare questi comportamenti sconsiderati.
Nel frattempo, nella giornata di ieri, il rappresentante della Csa-Cisal, Nicola Scaglione, ha voluto sottolineare il grande sforzo che in questi giorni stanno facendo anche i vigili urbani del capoluogo. “La Polizia municipale di Palermo – ha detto – sta svolgendo un ruolo fondamentale nei controlli per il contrasto al Coronavirus, con una media di 430 controlli al dì per un totale finora di oltre tremila e più di cento denunciati per violazione delle misure previste dal Governo. Sarebbe incomprensibile escludere i vigili urbani dalle Forze dell’ordine autorizzate a effettuare i controlli su strada, proprio nel momento in cui i contagi aumentano e si invitano i cittadini a restare a casa”.
“Sin dall’inizio di questa emergenza – ha aggiunto Scaglione – la Polizia municipale di Palermo si è impegnata al massimo delle sue forze, con trenta pattuglie in azione quotidianamente e una media giornaliera di 430 controlli e circa dieci denunce. Sebbene i Decreti comprendano anche i vigili urbani tra le Forze dell’ordine da impiegare nei controlli, in base a una legge degli anni Ottanta i singoli agenti devono essere indicati nominativamente in un apposito provvedimento: ci appelliamo al prefetto di Palermo e al questore affinché la Polizia municipale non sia esclusa, anche alla luce di quanto sta succedendo nel resto d’Italia e proprio mentre si moltiplicano gli appelli al rispetto delle norme, invitando gli italiani a restare a casa per frenare la diffusione del Coronavirus”.
“Da giorni – ha concluso – i vigili urbani sono all’opera a Palermo con controlli a tappeto, nonostante l’assenza di idonei dispositivi di protezione e con turni massacranti: escluderli ora sarebbe incomprensibile, oltre che dannoso per la collettività”.
Un impegno, quello della Polizia locale, apprezzato anche dall’Amministrazione comunale, che in una nota ha voluto ringraziare coloro i quali negli ultimi giorni si sono impegnati “a garantire non soltanto i servizi ordinari, ma soprattutto il rispetto del Dpcm e delle Ordinanze del presidente della Regione per limitare gli spostamenti, cioè per limitare i rischi di contagio per tutti”.
Il sindaco Leoluca Orlando e il vice sindaco Fabio Giambrone hanno sottolineato che “questo lavoro, come quello di tutte le Forze dell’ordine, è indispensabile davanti a comportamenti che purtroppo non sono ancora da parte di tutti rispettosi delle norme e, soprattutto, non sono rispettosi della salute della nostra comunità”.
Infine, sempre sul fronte dei controlli, occorre menzionare la presa di posizione contenuta in una nota diffusa ieri dai consiglieri comunali della Lega Igor Gelarda, Marianna Caronia, Alessandro Anello ed Elio Ficarra: “Mentre da più parti si invoca l’inasprimento di controlli e sanzioni per chi non rispetta i divieti, mettendo così a rischio la propria e altrui salute, apprendiamo che la Polizia provinciale non è assolutamente coinvolta in alcuna forma di controllo. Sembrerebbe addirittura che gli agenti siano stati posti in ferie, alla stregua di tutti gli altri dipendenti. Se così fosse sarebbe gravissimo”.
“Non solo nell’area metropolitana di Palermo – hanno concluso – ma in tutta la Sicilia e in tutta Italia in queste ore si moltiplicano gli appelli a stare a casa, gli appelli affinché le forze dell’ordine siano più presenti e rigide nel far rispettare i divieti. Proprio mentre il ministro dell’Interno e il presidente della Regione Nello Musumeci annunciano l’impiego dell’Esercito con funzioni di pattuglia e vigilanza urbana, ci sembra assurdo che le forze già disponibili sul campo non vengano adeguatamente coinvolte”.