Un impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti che funziona male, una raccolta differenziata che fa sprofondare Palermo con il 15% in fondo alle classifica delle grandi città (oltre i 200mila abitanti) per la gestione dei rifiuti e tante cose da sistemare. Questo il terrificante quadro disegnato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti dopo un lungo sopralluogo a Bellolampo e ore di audizioni, in tutto ben sei ore di lavoro fra missione sul campo e convocazioni in prefettura.
“Una città come Palermo non merita questo tipo di gestione dei rifiuti: è una delle grandi città con la peggiore percentuale di raccolta differenziata, si parla del 15%, quindi bisognerà migliorare” ha detto il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, Jacopo Morrone, a Palermo, incontrando i giornalisti in prefettura al termine della giornata che ha visto i commissari svolgere un sopralluogo nella discarica di Bellolampo e poi effettuare alcune audizioni sul sistema dei rifiuti nell’Isola.
“A Bellolampo abbiamo ascoltato tante buone intenzioni ma ci sono tante cose da sistemare, anche perché ci risultano da diversi anni incendi periodici e malfunzionamenti del Tmb” prosegue. Nel pomeriggio di ieri i commissari hanno ascoltato il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il procuratore del capoluogo siciliano Maurizio de Lucia e il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Verzera.
“C’è un filone di inchiesta della commissione sul sistema rifiuti in Sicilia – ha ricordato Morrone -. Potremo verificare se le parole di oggi diventeranno fatti concreti. Vigileremo su questo, abbiamo chiesto documentazioni anche per scongiurare infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema dei rifiuti. Vogliamo fare luce e accendere riflettori là dove la criminalità può inserirsi”. Un lavoro che proseguirà anche nei prossimi mesi.
“Le audizioni sono state molto interessanti e sono state in parte secretate – ha aggiunto Morrone – Noi di quello che abbiamo visto a Bellolampo faremo una relazione insieme ad Arpa e ai carabinieri del Noe. Una fotografia su quanto abbiamo visto. Collaboreremo con la procura che farà indagini. Ci sono tante cose da sistemare e mettere a posto”.
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