PALERMO – Recuperare il recuperabile. Destinando alla discarica soltanto una parte residua, e via via più ridotta, dei rifiuti. Questo l’obiettivo che d’ora in avanti accompagnerà l’attività della Rap, la partecipata del Comune per la raccolta e il trattamento dei rifiuti, sul solco dell’innovazione tecnologica. Un percorso che ieri ha fatto segnare un passaggio promettente e atteso da nove mesi: quello della riattivazione della struttura deputata al Trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti urbani, ubicata all’interno del polo impiantistico di Bellolampo, la località collinare che si affaccia sulla Conca d’Oro, a cinque chilometri dalla città.
L’input ai macchinari è stato lanciato ieri dalla rinnovata sala operativa alla presenza dei giornalisti e del presidente dell’azienda Giuseppe Todaro, accompagnato dall’assessore comunale all’Ambiente Pietro Alongi. Ultimato nel primo semestre del 2015 ed entrato in funzione a gennaio del 2016 per gestire il rifiuto della raccolta differenziata, anche se oggi prevalentemente dedicato al trattamento del cosiddetto ‘indifferenziato’ tratto dai cassonetti, quest’impianto si sviluppa all’interno di un fabbricato di oltre 20.000 metri quadrati con tetti rivestiti da moduli fotovoltaici per una potenza complessiva di poco meno di 1.000 kilowatt. All’inizio della scorsa estate, l’attività di una delle due sezioni in cui è suddiviso, ha dovuto essere interrotta a causa dell’usura dei macchinari, aggravata dalla crescente quantità di rifiuti in arrivo dall’area metropolitana del capoluogo. Cosicché il Tmb ha funzionato per quasi un anno con una capacità produttiva pressoché dimezzata: non più di 400 tonnellate al giorno rispetto alle 750-800 di pieno regime.
“Ma si arrivano a toccare anche punte di oltre mille tonnellate giornaliere di rifiuti indifferenziati”, riferiscono alcuni tecnici dell’impianto. Il quale, adesso, con una spesa di circa 4,5 milioni di euro è stato sottoposto a un robusto ammodernamento. A cominciare dall’impianto ‘aprisacco’, originariamente monoasse, ora ripartito in due assi per ridurre la pezzatura dei rifiuti in uscita e dalle modifiche alle sezioni in cui i rifiuti secchi vengono separati da quelli organici, così come l’alluminio dal ferro, attraverso dispositivi di induzione magnetica.
“Questo impianto rinnovato – ha detto Todaro – ci darà la possibilità di trattare il 90% dei rifiuti indifferenziati provenienti dall’area urbana di Palermo. Come ci stanno confermando i collaudi, gli aggiornamenti tecnologici approntati consentiranno una raccolta molto più selezionata con un conferimento in discarica di gran lunga minore rispetto al passato. Inoltre si recupereranno sottoprodotti dall’indifferenziata come ferro e alluminio”.
Una tappa importante, insomma, lungo un percorso di potenziamento tecnologico che si completerà con il digeritore per la produzione di biogas e biometano e per la cui realizzazione la gara è in corso. Un impianto, questo, che oltre a raccogliere e trattare la parte organica del rifiuto prodotto nell’area di Palermo l’impianto avrà capacità idonee a accogliere e trattare i rifiuti organici provenienti da tutti gli altri comuni della provincia. A gestirlo sarà un partenariato pubblico privato tra la Rap e il gruppo Snam.
L’attuale capacità di trattamento dei rifiuti di questo impianto supera le 800 tonnellate giornaliere, ma “evitando di mandarlo sotto sforzo contiamo di attenerci intorno alle 650 al giorno, con soltanto una parte residuale di rifiuti che verrà trattata presso ditte esterne” ha aggiunto il presidente della Rap. Per accentrare questa parte nel polo di Bellolampo con un ulteriore ampliamento della struttura, grazie alla strategia di sviluppo del Pon Metro. Per la realizzazione di questi interventi è in corso la gara al Comune di Palermo. “Tra tempistiche procedurali e di messa in servizio dell’impianto, i lavori dovrebbero essere portate a termine entro la fine del 2025”, hanno fatto sapere dalla Rap.
Attualmente nella piattaforma di Bellolampo lavorano un’ottantina di addetti su quattro turni nell’arco della giornata. “A seguito di quest’ultima operazione di aggiornamento tecnologico – ha precisato ancora Todaro – stiamo procedendo anche a quello del personale, che al momento non sarà allargato”.
Ultimamente alla Rap sono stati sbloccati i concorsi per potenziare gli organici degli operatori ecologici e degli autisti. Per questi ultimi le lettere di assunzione hanno cominciato a essere spedite proprio in questi giorni, mentre si attende la prossima riunione del Cda per l’assorbimento dei primi 106 operatori ecologici in graduatoria.
“Il ritorno a piano regime dell’impianto Tmb – ha affermato l’assessore Alongi – avviene entro il termine (il 15 maggio, nda) indicatoci dall’ultima ordinanza di proroga dell’Arpa e dall’Asp di Palermo. È importante soprattutto perché consentirà risparmi cospicui, nell’ordine di almeno 10 milioni di euro al mese, ovvero le somme che il Comune ha dovuto sopportare per abbancare i rifiuti altrove”.