Sanità

Palermo: Istituto dei ciechi festeggia 130 anni di storia

Fra un mese esatto ricorrerà il 130esimo anno dalla fondazione dell’Istituto dei ciechi Opere riunite ‘Ignazio Florio – Francesca e Anna Salamone’ di Palermo. Il 27 maggio del 1893, infatti, l’Istituto dei ciechi Ignazio Florio inaugurava l’attività della nuova opera, indirizzata in particolar modo al recupero culturale e lavorativo dei ciechi di Palermo e delle città più vicine. Successivamente, per volontà testamentaria di Francesca Salamone, nasceva un’opera benefica rivolta all’assistenza delle bambine e ragazze cieche italiane e straniere dando inizio a una attività tutt’ora esistente.

Polifunzionale

Partendo dalle finalità di assistenza e istruzione l’Istituto è diventato oggi un centro polifunzionale con servizi e attività che spaziano dall’assistenza agli anziani al sostegno e supporto all’inclusione scolastica e universitaria, dalla riabilitazione di persone di varia età portatrici di pluridisabilità all’insegnamento dell’informatica e di tecnologie assistive, dall’attività fisica e sportiva alla promozione della cultura e dell’arte e di tecnologie e sistemi di accessibilità, anche in collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni.

Un ricco calendario di eventi

Per celebrare i 130 anni l’Istituto ha organizzato un ricco calendario di eventi. Diversi gli appuntamenti in programma, fra cui la mostra di opere artistiche a manufatti laboratoriali, l’Open day dell’Istituto al Parco de Suoni, un concerto jazz al Real Teatro Santa Cecilia. E ancora un convegno sul ruolo degli Istituti in materia di istruzione, formazione e riabilitazione dei non vedenti, ipovedenti, pluridisabili in Italia e in Europa per terminare, il 27 maggio prossimo, con la cerimonia ufficiale di celebrazione dei 130 anni dell’Istituto, alla presenza delle più alte autorità e dell’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice, che celebrerà la messa alle 9.

I meriti dell’Istituto

“L’evento vuole mettere in rilievo la crescita umana e civile che i non vedenti hanno raggiunto, grazie anche all’opera di questo Istituto – si legge nella presentazione del programma -, toccando i vari aspetti della vita personale e sociale dei minorati della vista nell’istruzione, nel lavoro, nell’arte, nello sport e, più in generale, nella partecipazione alla vita collettiva, senza tralasciare la strada che occorrerà ancora percorrere per arrivare a una piena ed effettiva parità e inclusione”.