Politica

Palermo, Lagalla: “Fare aumentare la fiducia nei confronti delle istituzioni”

Si è tenuto ieri nella sede di Amg Energia il convegno sul tema “Servizi pubblici del Sud Italia” promosso da Utilitalia, Amg Energia e Amap. L’obiettivo primario del convegno è stato quello di puntare la lente d’ingrandimento sui servizi pubblici essenziali e le utilities del Sud Italia, al fine di valorizzarne ruolo e spinta strategica come indispensabile strumento di crescita, con un focus particolare sulla Regione Sicilia e sulla Città metropolitana di Palermo.

I saluti istituzionali

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, del rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, del presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Palermo Vincenzo Di Dio, del presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili Nicolò La Barbera, del presidente di Agius (Associazione dei giuristi siciliani) Francesco Leone e del padrone di casa, il presidente di Amg Energia Francesco Scoma, ha preso il via il convegno moderato dal giornalista Maurizio Scaglione.

Il sindaco Lagalla: “Siamo nella fase del cambiamento di questa città”

“Siamo nella fase del cambiamento di questa città – ha dichiarato il sindaco Lagalla nel suo intervento – e di questa comunità. Per troppo tempo ci siamo ‘accontentati’ del poco che ci era dato, ma ora tocca a tutti noi, al di là degli schieramenti e delle logiche di appartenenza rispondere ai cittadini e non a vecchie logiche di sistema, anche per far aumentare la fiducia nei confronti delle istituzioni”.

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri: “Acqua, ambiente ed energia sfide da affrontare”

“Acqua, ambiente ed energia – ha affermato Di Dio – sono le sfide che ci troviamo davanti oggi e, per meglio affrontarle, dobbiamo ‘metterci a corte’. Seppur con le difficoltà, evidenti, della città di Palermo, dobbiamo riuscire a imboccare la strada della crescita per trasformare questa città in una Smart city. Per fare questo servono, però, intenti chiari della politica con l’obiettivo che i cittadini possano avere migliori servizi, minori costi e maggior salute”. Per La Barbera sono indispensabili “controllo del bilancio economico ma, soprattutto, sociale per far cessare quella ‘malagestio’ che ha portato, nel tempo, a troppi episodi di fallimento delle società partecipate”.

Il coordinatore Commissione Sud Utilitalia: “Mezzogiorno mercato ‘ghiotto'”

“Il Mezzogiorno rappresenta un mercato ‘ghiotto’ – ha dichiarato Domenico La Forgia, vice presidente e coordinatore Commissione Sud di Utilitalia – e occorre superare le criticità ancora presenti nel sistema Sud per potere, quanto prima, gestire il cambiamento e permettere a tutte le imprese del sud di ridurre il gap competitivo. Sono necessari snellimenti burocratici per evitare i lunghi tempi di attesa di cui oggi gli imprenditori sono vittime”. “Il Paese – ha aggiunto – non è ancora pronto per affrontare il tema della produzione energetica basata su fonti rinnovabili perché l’attivazione degli impianti è un processo lungo e paghiamo il prezzo del ritardo con cui abbiamo affrontato il problema della transizione energetica con l’utilizzo delle rinnovabili”.

Il “Rapporto Sud–Focus Sicilia 2023”

È spettato a Francesca Mazzarella, direttrice area strategie e pianificazione di settore di Utilitalia, presentare il “Rapporto Sud–Focus Sicilia 2023”, indagine sul settore delle utilities nelle regioni del Sud Italia con la collaborazione di Svimez valutandone gli impatti economici ed occupazionali. Oltre alla consueta fotografia di settore, l’edizione di quest’anno contiene l’analisi economica del comparto con un focus specifico sugli impatti delle risorse Pnrr e approfondimenti sul ruolo delle aziende nella transizione energetica, nell’implementazione dell’economia circolare e nelle misure di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.

“In termini di addetti, d’altra parte – ha indicato Mazzarella commentando il rapporto – la percentuale di assorbimento delle Utility risulta particolarmente elevata nelle due isole maggiori (indice=1,41 in Sardegna e 1,35 in Sicilia), e in Calabria (1,30). In queste regioni, il peso percentuale delle Utility è ampiamente maggiore della media del Mezzogiorno per tutte le tipologie proprietarie (l’indice è inferiore a 1 solamente per le UL (il numero degli addetti e il valore aggiunto prodotto, nda) della Sardegna non appartenenti a gruppi), ma gli indici di specializzazione sono particolarmente elevati per le UL appartenenti a gruppi multinazionale esteri (11,0 in Sicilia, 8,30 in Calabria e 3,63 in Sicilia) e in Sicilia si rileva una forte presenza anche di UL appartenenti a multinazionali, soprattutto estere”.

“Le aziende e le cosiddette utilities – ha evidenziato ancora Mazzarella – impiegano oggi, nel Sud, oltre 9.000 addetti e producono un valore aggiunto pari al 2,6% del Pil generato dal Mezzogiorno. La transizione energetica, e la conseguente decarbonizzazione, a fronte della sua capacità, potrebbe rendere il Sud come hub energetico nazionale ma servono sistemi di accumulo, per poter meglio indirizzare le nuove produzioni energetiche verso i distributori”.

“Per quanto riguarda – ha sottolineato poi la rappresentante di Utilitalia – la gestione dei rifiuti, oggi si paga il prezzo di un deficit impiantistico che costringe gli utenti del Sud a costi più elevati, per esempio il costo medio della Tari, per i cittadini del Sud, è di 320 euro a fronte di una media nazionale di 250 euro”.

“L’aumento importante delle temperature dovuto al cambiamento climatico in atto – ha concluso Mazzarella – deve necessariamente prevedere l’aumento dei sistemi e processi mirati alla salvaguardia della ricchezza idrica”.

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