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L’Arte contro la Politica: a Palermo spuntano manifesti contro DC e Forza Italia

Palermo, si è svegliata tappezzato di manifesti. Nel corso della notte sono state attaccate delle opere di subvertising di carattere politico.

Sempre a Palermo, nei giorni scorsi, erano apparsi altri manifesti provocatori “Cercasi schiavo per la stagione estiva .

A rivendicare il gesto il collettivo artistico “Offline Corporation” che ha così voluto lanciare un segnale forte nei confronti della politica locale, la quale nei giorni scorsi si è resa teatro di polemiche a causa di alcuni rapporti intrattenuti con pregiudicati per mafia.

I manifesti sono spuntati in via Maqueda, via Roma, via Volturno, piazza Verdi, via Torino e piazza Bellini.

Sono in corso indagini da parte della Digos.

Si alimenta il dibattito politico

L’accusa di Miceli

Intanto la provocazione è stata anche l’occasione per alimentare il dibattito politico: “Ho visto quei manifesti. Questa è purtroppo l’immagine che Palermo rischia di dare di sé al mondo e che ci riporta a 30 anni fa”. Così il candidato sindaco della coalizione progressista, Franco Miceli, ha commentato i manifesti apparsi questa mattina in varie parti di Palermo con su scritto ‘Forza mafia’ e Dc – Democrazia collusa’. 

“La responsabilità – ha osservato Miceli – è di Roberto Lagalla, perché è lui che pur di racimolare qualche voto ha richiamato in servizio personaggi che hanno fatto tanto male a Palermo e alla Sicilia. Ma sono certo che la maggioranza dei palermitani vuole, invece, guardare avanti e costruire tutti insieme una città migliore”.

La replica di Lagalla

“Comprendo le esigenze di copione elettorale del candidato di quella sinistra a cui faceva riferimento quell’antimafia di facciata oggi alla sbarra. Piuttosto che prendere le distanze dai vandali che hanno imbrattato la nostra città, denunciando le volgari illazioni contenute nei manifesti, si diletta ad additarmi come male assoluto di Palermo”.

Così ha risposto il candidato sindaco del centrodestra di Palermo, Roberto Lagalla, replicando a distanza al ‘rivale’ sostenuto dall’area progressista, Franco Miceli.  “L’ennesima caduta di stile da parte di chi, privo di contenuti e idee, tenta di delegittimare l’avversario politico pur di ottenere un briciolo di visibilità – aggiunge l’ex rettore -. Chi ha affisso quei manifesti offensivi e denigratori è un mascalzone, un provocatore, un portatore sano di ignoranza. Vergogna”. 

Sonia Sabatino