Bellezza

A Palermo una primavera all’insegna della cultura

Entrare allo Steri e immergersi nella storia di Palermo. Il palazzo dei Chiaromonte, oggi sede del Rettorato, ha riaperto le porte alle visite – ogni giorno dalle 9 alle 20 – che porteranno alla scoperta dei segreti della nobile famiglia che osò ribellarsi a Re Martino e per questo fu distrutta.

Un palazzo le cui stanze raccontano di nobili signori e perfidi inquisitori, di un conte ribelle che finì decapitato su ordine del suo re, ma anche di un complesso monumentale che non ha finito di mostrare sorprese, visto che a ogni restauro o intervento, balza fuori qualcosa di nuovo e inatteso.

“Lo Steri è uno dei luoghi più iconici e suggestivi della nostra città – commenta il rettore dell’Università degli Studi di Palermo Massimo Midiri -. La riapertura ai visitatori è una straordinaria opportunità per fare conoscere al pubblico i tesori storici, artistici e culturali custoditi nel complesso monumentale. Valorizzare la sinergia tra arte, cultura e formazione significa creare un forte legame tra società e mondo accademico. Per il nostro ateneo custodire e diffondere questo patrimonio di inestimabile valore, anche sociale ed educativo, è un impegno e un obiettivo di grandissima importanza”.

“Il palazzo Chiaromonte e il complesso monumentale dello Steri tornano alla fruizione stabile per il pubblico – sottolinea Paolo Inglese, direttore del SiMuA (Servizi Museali di Ateneo) – Dopo il successo dell’apertura del 2021, lo Steri con Coopculture si restituisce alla fruizione turistica. Saranno implementati i percorsi e gli spunti di visita. La Vucciria, i reperti archeologici del Museo Salinas, la quadreria Grande Abatellis, la Sala dei Baroni e il carcere dei Penitenziati si offrono alla visita che consentirà un viaggio di settecento anni nella cultura siciliana, dal 1300 al restauro innovativo di Scarpa-Calandra”.

L’accordo con il museo archeologico Salinas ha riportato allo Steri i reperti che raccontano le origini del palazzo dei Chiaromonte e la vita quotidiana al tempo dei vicerè; è stata riallestita la quadreria della Regia Università e aperto al pubblico un percorso espositivo sulle collezioni dell’Università, un vero Bignami che introduce alla visita dei musei scientifici sparsi per la città. Riallestito anche lo spazio che accoglie La Vucciria di Renato Guttuso che diventa così cuore del programma di valorizzazione che vede lavorare insieme l’Università e il SiMuA e CoopCulture che, dopo aver curato e gestito la riapertura, si è aggiudicata la gara europea di affidamento dei servizi per i prossimi anni, dopo essere già concessionaria per i siti della Regione Siciliana, i Parchi archeologici di Valle dei Templi, Selinunte e Segesta, e a Palermo il Museo archeologico Salinas.

“Una buona pratica di sinergia pubblico privato che ci vede sempre più impegnati al fianco dell’Università di Palermo per la fruizione e valorizzazione di questi tesori unici – dice Letizia Casuccio, direttore generale di CoopCulture – ma anche la possibilità di mettere in campo un capitale umano di altissimo livello, formato dall’Ateneo”.