Un dubbio attanaglia studentesse e studenti dell’Università degli Studi di Palermo che hanno partecipato al bando Ersu per borse di studio, servizio abitativo (posto letto) e contributo monetario per l’alloggio. Quest’ultime due voci hanno alzato un polverone che ha acceso un campanello d’allarme ad una delle associazioni universitarie che operano nell’ateneo siciliano.
Tutto è iniziato con un video, pubblicato qualche giorno fa nel profilo Instagram di Impronta Studentesca, dove viene denunciata una situazione bizzarra, secondo i rappresentanti. Al momento della partecipazione al bando Ersu Palermo per l’anno accademico 2023/2024 le studentesse e gli studenti di UniPa potevano scegliere fra quattro voci, ossia: “Borsa di studio e servizio ristorativo”, “Servizio abitativo”, “Borsa di studio, posto letto e servizio ristorativo”, “Borsa di studio, ‘contributo alloggio’ e servizio ristorativo”. Quattro scelte, delle quali i richiedenti ne potevano scegliere una ad esclusione dell’altra.
Secondo Impronta Studentesca, con il video pubblicato circa due giorni fa su Instagram e con le dichiarazioni rilasciate al QdS.it, pare che chi abbia scelto il “contributo alloggio” o il “servizio abitativo” in realtà andrebbe a concorrere in un’unica graduatoria e si verificherebbe che chi riceve l’assegnazione del secondo si ritroverebbe a pagare un contratto d’affitto a vuoto, o viceversa, cioè si pagherebbe un contratto d’affitto e la stanza assegnata rimarrebbe effettivamente inutilizzata.
Infatti, le studentesse e gli studenti dell’associazione in questione, ancora, hanno ribadito: “Nonostante l’ente abbia dato la possibilità, nella fase di compilazione della domanda di richiesta benefici 2023/2024, di richiedere il contributo alloggio o il posto letto, lasciando così libera scelta agli studenti sulle modalità di affrontare il proprio percorso universitario, nel momento dell’uscita delle graduatorie tutti gli studenti (oltre 6000 richiedenti tra posto letto e contributo alloggio) si sono ritrovati a gareggiare in un’unica graduatoria senza alcuna distinzione in base alla tipologia di richiesta effettuata”.
“Il nostro obiettivo è che coloro che hanno selezionato il contributo alloggio, in fase di compilazione della domanda di benefici, non vengano inseriti in graduatoria ma che gli venga riconosciuta la quota monetaria se assegnatari di Borsa di studio. Ancora una volta in prima linea affinché vengano rispettati il diritto allo studio e gli studenti meritevoli e privi di mezzi”.
In realtà, però, i fatti non starebbero così e lo spiega il presidente di Ersu Palermo Michele D’Amico: “Partiamo da una premessa: in Ersu Palermo il presidente nell’ambito del Consiglio di Amministrazione è in minoranza, per via della composizione”. Il CdA prevede il presidente, un rappresentante per i docenti e tre rappresentanti per gli studenti e le studentesse (di cui uno di Impronta Studentesca). “Il bando è stato approvato all’unanimità. Successivamente sono arrivate delle richieste da parte dell’associazione, quando era già approvato ed era partito”, afferma.
“Il problema è un altro: chi sceglie una voce o l’altra in un bando, che si può paragonare a qualsiasi concorso pubblico, non può tornare indietro e cambiare idea. Quindi chi ha scelto, poniamo il caso, ‘posto letto, borsa di studio’ significa che l’interessato vuole perseguire la sua scelta fino alla fine e non si può cambiare idea a bando già in corso. Per il ‘contributo alloggio’ dobbiamo partire dalla normativa, sia nazionale sia regionale, il contributo monetario per coprire la spesa dell’affitto a chi ne fa richiesta e non accede ai posti letto è un aiuto aggiuntivo che viene offerto agli studenti. Per legge non è specificato che si deve dare. È doveroso precisarlo. Ma Ersu Palermo, come altri enti, lo fornisce come misura alternativa per permettere agli studenti meritevoli e bisognosi di affrontare il loro percorso di studi con serenità, ovviamente, risorse permettendo”.
La prima norma che tratta dei servizi per gli studenti è il decreto legislativo 68/2012 all’articolo 6 – in sostituzione della legge 2 dicembre 1991 n. 390 – , primo comma si legge: “Gli strumenti e i servizi per il conseguimento del pieno successo formativo degli studenti nei corsi di istruzione superiore sono: a) servizi abitativi; b) servizi di ristorazione; c) servizi di orientamento e tutorato; d) attività a tempo parziale; e) trasporti; f) assistenza sanitaria; g) accesso alla cultura; h) servizi per la mobilità internazionale; i) materiale didattico; l) altri servizi, definiti dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano, dalle università, dalle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica”. Il secondo comma afferma “Per gli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, in possesso dei requisiti di eleggibilità di cui all’articolo 8, il conseguimento del pieno successo formativo di cui al comma 1 è garantito attraverso l’erogazione della borsa di studio, ai sensi dell’articolo 7, comma 2”. Dunque, l’articolo conferma che il “contributo alloggio” è uno strumento in più. Nel caso della Sicilia, vi sono due leggi che regolamentano la materia, la legge regionale 25 novembre 2002 n. 20 e la legge regionale 20 giugno 2019 n. 10.
Tornando al bando Ersu di Palermo, non tornerebbe la denuncia fatta pubblicamente da Impronta Studentesca, perché la graduatoria non sarebbe unica sia per chi ha scelto “contributo alloggio” sia per chi ha scelto “posto letto”. Anzi, dopo le rettifiche che sono in corso, fino al 15 settembre, le graduatorie saranno diversificate. Quindi, chi ha deciso “Servizio abitativo” o “Borsa di studio, posto letto e servizio ristorativo” saranno in un’unica graduatoria. Non inclusi con chi ha scelto la formula del “contributo alloggio”.
Il presidente di Ersu Palermo ha fornito al QdS.it i numeri ufficiali dei richiedenti, dopo la chiusura del bando il 31 luglio 2023. Sono tanti e ripartiti così: per sole borse di studio, 9150; solo posto letto, 8; borsa di studio più posto letto e servizio ristorativo 2.316 e, infine, borsa di studio e contributo alloggio e servizio ristorativo, 3.792. I posti disponibili nelle residenze universitarie sono 944, grazie a un traguardo raggiunto proprio dall’ente regionale di Palermo, il quale è riuscito ad aumentare i posti rispetto allo scorso anno di 144 unità, con l’arrivo di nuove opere.