PANTELLERIA (TP) – È finalmente giunta al termine l’istruttoria prevista per l’elargizione dei contributi partorienti, relativa all’anno 2021, erogati alle mamme pantesche.
La documentazione è stata raccolta fino al 31 dicembre scorso, come previsto dalla Legge, e a seguire sottoposta a verifica e integrazioni.
“Questo ha creato una serie di disguidi che hanno allungato i tempi per gli uffici che hanno lavorato in condizioni particolari – scrivono dal Comune -, in quanto c’è stata una riduzione del personale e molte defaillances a causa del Covid”.
La Determina di liquidazione è già stata pubblicata sull’Albo Pretorio del sito del Comune di Pantelleria e la Ragioneria avvierà i pagamenti dei 46 rimborsi già nei prossimi giorni. “Molte mamme mi hanno contattato preoccupate in queste settimane – dichiara l’Assessore alle Politiche Sociali, Francesca Marrucci -, palesando la giusta necessità di ricevere quanto prima questo acconto pari al 46,63% del totale del contributo partorienti cui hanno diritto. Ho seguito passo passo l’iter e so che è stato portato avanti in una situazione non facile e tenendo presente sempre i tempi dettati dalla legge. Colgo l’occasione anche per ringraziare l’onorevole regionale Eleonora Lo Curto che, in sinergia con questa Amministrazione Comunale, ha permesso che il contributo per le partorienti fosse aumentato da 3.000 a 5.000 euro, un adeguamento importante e richiesto da tempo, coerentemente con le esigenze delle famiglie isolane. Gli Uffici ora attendono la liquidazione della seconda tranche di contributo da parte della Regione e in quel caso l’iter speriamo sia più veloce”. Tutto questo è comunque un palliativo e non la soluzione definitiva per la difficilissima situazione che vivono le future mamme a causa della mancanza di reparti sanitari dedicati, comportando così il trasferimento in altre strutture con costi aggiuntivi, oltre lo stress psicofisico a cui sono sottoposte.
Così come ha ampiamente spiegato Marrucci, in una nostra intervista del 5 novembre scorso, il periodo Covid ha acuìto il problema: “Nella nostra isola era attivo un solo punto nascita in deroga attivo fino all’entrata del Covid, ma nel momento in cui sarebbe servito di più la deroga è stata revocata. Quindi, ci siamo trovati una situazione davvero difficile, con trasferimenti a Trapani in piena pandemia e senza possibilità di avere un accompagnamento”.
Allo stato attuale non è cambiato nulla, le donne continuano a partire ed a trasferirsi altrove, fortunatamente adesso con i familiari. Sono state fatte tantissime battaglie: il sindaco, il vice sindaco ed il presidente del consiglio del Comune di Pantelleria hanno attuato uno sciopero della fame durante la pandemia ottenendo una rilevanza nazionale, ma si sono resi conto che le istituzioni si rimpallavano le responsabilità senza far nulla di concreto. “Nonostante questo, continueremo di certo a chiedere l’apertura nei vari tavoli istituzionali – dichiara Marrucci”.
La difficoltà principale però non è solo l’apertura fisica del reparto ma anche la ricerca del personale medico e paramedico che possa andare a lavorare a Pantelleria, così come nelle altre isole minori. In accordo con l’Asp e con la direzione sanitaria, l’amministrazione pantesca ha proposto di concedere incentivi economici a chi accetta ruoli professionali in posizioni geografiche ‘scomode’. La salute non deve essere una battaglia politica ma di umanità, bisognerebbe quindi unirsi per un obiettivo comune: oltrepassare gli ostacoli e garantire il diritto alla cura sanitaria in tutte le sfaccettature – di certo le difficoltà economiche dei vari Enti rappresentano il vero ostacolo per una politica in tal senso.