Tutti coloro che hanno adottato la Partita Iva con il Regime Forfettario nel corso del tempo possono andare incontro diverse cause di esclusione da tale applicazione, oppure si possono verificare delle situazioni in cui non ci sia più alcun tipo di convenienza. Queste sono due opzioni per cui sarà necessario effettuare un passaggio al Regime Ordinario.
Tale operazione però deve avvenire a inizio anno o nel corso nello stesso, per esempio se succede di incorrere in una delle cause di esclusione durante l’anno, in quanto per esempio viene superato il limite di ricavi previsto dal Forfettario (65.000 euro), fino alla fine dell’anno risulta necessario continuare ad applicare il Forfettario per poi effettuare il passaggio al Regime Ordinario a partire dall’inizio dell’anno successivo.
Il Regime Ordinario prevede essenzialmente il rispetto di un unico limite, i ricavi. Nello specifico non è possibile superare ls soglia dei 400.000 euro nel caso in cui vengano prestati dei servizi e quello dei 700.000 euro in tutti gli altri casi.
Il Regime Forfettario prevede i seguenti aspetti:
Essere inquadrato come libero professionista o Artigiano/Commerciante e adottare il regime Ordinario semplificato significa essere soggetti al versamento dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, la cui aliquota aumenta all’aumentare del reddito imponibile.
Gli scaglioni Irpef attualmente in vigore sono i seguenti:
Per tutti coloro che sono liberi Professionisti iscritti alla Gestione Separata Inps, sarà necessario versare i contributi per il 25,98% del reddito da Partita Iva, considerando che nel caso di un contestuale lavoro dipendente o reddito da pensione verranno versati con una riduzione al 24%. Per gli Artigiani/Commercianti iscritti in Camera di Commercio, bisogna versare i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps seguendo il seguente schema:
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