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Passopisciaro, salva la caserma dei Carabinieri

CASTIGLIONE DI SICILIA – La Caserma dei Carabinieri di Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia, non chiuderà: dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose avvenuto lo scorso maggio, la stazione sulla ss120, aveva rischiato la chiusura ma nei giorni scorsi è arrivata la notizia sperata da tutti.

Nel corso di una riunione in Comune, il prefetto Maria Carmela Librizzi, ha dissipato ogni dubbio sul futuro della storica Caserma, confermando che continuerà ad essere un punto di riferimento per la sicurezza del territorio. Una sciagura evitata grazie anche alla mobilitazione da parte dei cittadini e dei diversi produttori di vino che vivono o fanno impresa in quell’area: “Ho appreso con grande soddisfazione la notizia che che la Caserma dei Carabinieri di Passopisciaro rimarrà aperta – sottolinea Irene Badalà che era stata tra le sostenitrici della petizione – Da imprenditore e cittadina lo ritengo un importante segnale di vicinanza al territorio da parte dello Stato e ringrazio tutte le parti che si sono attivamente mosse perché questo potesse accadere”.

Una vicenda che ha rischiato di essere dolorosa e paradossale dovuta al riordino e del nuovo equilibrio finanziario operato dai commissari straordinari e che, grazie ai tanti interessamenti è stato evitato: nelle settimana scorse si era anche verificato un duplice attentato incendiario che ha scosso la comunità di Castiglione Sicilia, in fiamme due vetture appartenenti ad un imprenditore nel settore turistico ricettivo sull’Etna.

Oggi la caserma, che ha giurisdizione sulla frazioni di Passopisciaro, Solicchiata, Rovittello e Verzella, copre una vasta area dove vivono circa 1.500 persone e dove sono ubicate una cinquantina di cantine. Sulla pagina di openPetition oltre trecento le firme raccolte indirizzate al Ministero degli Interni, della Difesa, al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e al Prefetto di Catania. Il mantenimento della Caserma di Passopisciaro rafforza il senso di sicurezza e sostiene anche le attività produttive e turistiche dell’area che negli ultimi anni è tra le più ambite per investimenti nel mondo del vino di qualità.