Catania

Paternò, il sindaco Naso rischia la sfiducia

PATERNÒ (CT) – Sono giorni infuocati alle pendici del Castello Normanno. Dopo le avvisaglie degli scorsi mesi, dieci consiglieri comunali hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Nino Naso. Il documento è stato già presentato in Comune.

Raggiunto il numero necessario per la discussione nel prossimo consiglio comunale, affinché la mozione passi è necessario il voto di almeno il 60 per cento dei consiglieri in carica, vale a dire almeno 15. Se dovesse essere approvata decadranno sindaco e assemblea. La presentazione del documento ha, inevitabilmente, creato polemiche tra opposizione e primo cittadino, il quale ha replicato definendo diversi componenti dell’assise civica come degli “irresponsabili”, soprattutto in un periodo di difficoltà causa Coronavirus.

Ma come detto, già da tempo si parlava di mozione di sfiducia nei confronti del numero uno di questa amministrazione. Lo scorso gennaio i primi a muoversi in questa direzione furono i tre consiglieri del Movimento 5 stelle, i quali in questi mesi hanno portato avanti le loro motivazioni, trovando nelle ultime settimane l’appoggio degli altri membri d’opposizione. Di fondamentale importanza, in tal senso, l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 (non votata da una parte dell’opposizione, mentre alcuni hanno lasciato l’aula) e la nomina del presidente del Consiglio comunale, in sostituzione di Filippo Sambataro, indagato nello scandalo dei falsi invalidi.

Deficit strutturale dell’ente, mancata presentazione della relazione semestrale sullo stato di attuazione del programma, inadeguatezza della riscossione delle entrate. Queste sono solo alcune delle argomentazioni che espongono i firmatari della mozione nei confronti dell’amministrazione Naso. Per approfondire la questione, il Quotidiano di Sicilia, ha intervistato uno dei tre consiglieri del M5s, Claudia Flammia.

“Nella mozione abbiamo inserito – esordisce Flammia – motivazioni di carattere amministrativo, politico e finanziario. L’approvazione del consuntivo è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma che di fatto mostra come l’ente sia in deficit strutturale”.
Secondo l’esponente pentastellato, in questi tre anni, non è stato possibile avere un dialogo anche su tematiche importanti. “Da statuto comunale – spiega – ogni sei mesi il sindaco dovrebbe presentare una relazione sullo stato di attuazione del programma e sulle attività svolte dalla giunta. Ebbene, tutto questo non è mai avvenuto dall’insediamento di questa amministrazione. Per avere risposta alle nostre interrogazioni sono passati mesi. E non è mai stato d’interesse un punto importante come il piano regolatore generale. Le ultime modifiche sono state effettuate nel 2011”.

E tra le motivazioni di carattere amministrativo si parla anche di violazione dello statuto dell’ente: “Lo scorso anno – aggiunge – in dieci consiglieri abbiamo presentato una relazione al Tar per violazione dell’articolo 174 del Tuel di una deliberazione del Consiglio comunale in merito all’approvazione del bilancio di previsione 2018/2020. Senza dimenticare il reiterato uso del fondo di riserva per assumere consulenti e portavoce del sindaco. A livello finanziario il Comune è andato avanti chiedendo continuamente delle anticipazioni di cassa. Avevamo parlato di lotta al randagismo e non abbiamo ancora una struttura che possa accogliere i randagi”.

Nelle ultime settimane i temi arrivati alla ribalta in città riguardano l’erogazione dei buoni spesa per l’emergenza Covid-19 e l’assegnazione delle tombe alle famiglie che le hanno acquistate due anni fa. “I cittadini – afferma – hanno pagato 7.500 euro per vedere nessun progetto realizzato al cimitero. Avevamo chiesto un consiglio straordinario sulla questione buoni spesa, ma addirittura è stato rinviato al 24 giugno bloccando tutte le attività”.

Il sindaco non ci sta e attacca l’intera opposizione, ma non teme la mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. “Diversi consiglieri – afferma Nino Naso al QdS – stanno giocando a fare politica, non rispettando il mandato degli elettori (il riferimento è ai consiglieri Sciacca, Paternò e Marzola passati all’opposizione, ndr). Il nostro è sempre stato un progetto civico, per la città. Non si agisce in questo modo, lo definisco inqualificabile. Ma non ho tempo per dedicarmi a questi giochi, io devo pensare al bene di Paternò. Abbiamo portato avanti tante attività: la rete idrica, l’apertura del quarto circolo didattico, il ripristino del manto stradale di viale dei Platani e via Sardegna, e l’apertura della piscina comunale all’aperto. Vi saranno anche i contratti di quartiere che riqualificheranno la zona scala vecchia”.

“I consiglieri d’opposizione – conclude – sanno già che non arriveranno mai ad ottenere la sfiducia, potevano solo presentare questa mozione. Se volevano essere coerenti, avrebbero potuto votare contro il consuntivo 2018, ma sono proprio loro ad essere attaccati alle poltrone. A questi giochi non ci sto”.

Twitter: @AntoninoLoRe