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Pensieri negativi, ansia e depressione aumentano il rischio di Alzheimer

“Pensare negativo” aumenta il rischio di Alzheimer. è quanto emerge da uno studio britannico che partendo dal legame fra i pensieri negativi ricorrenti e la depressione o l’ansia, ha voluto indagare oltre scoprendo un loro ruolo “importante” nell’insorgenza della ‘malattia della memoria. La ricerca, pubblicata su “Alzheimer’s and Dementia”, e condotta ricercatori dell’University College London, ha studiato un gruppo pazienti tutti di età pari o superiore a 55 anni, la metà dei quali risultava avere concentrazioni anomale di proteine Tau e amiloide nel cervello, due marcatori caratteristici del morbo. Il tutto è stato poi completato da un questionario relativo ad ansia, depressione e pensieri negativi ricorrenti.

Il risultato ha mostrato che questi ultimi sono associati a un declino della cognizione generale, in particolare della memoria, così come a maggiori depositi di proteine Tau e amiloide. E questa correlazione è indipendente dall’intensità di ansia e sintomi depressivi. “I pensieri negativi ricorrenti – hanno commentato gli autori – sono associati al declino delle sfere cognitive colpite nella malattia”. I ricercatori incoraggiano le persone tendenti a ‘vedere nero’ a prendere in considerazione terapie quali psicoterapia, meditazione e simili.