Inizia la stagione delle nidificazioni di mamma tartaruga e riprende la campagna Tartawatchers di Legambiente in occasione della Giornata Mondiale delle tartarughe marine che si è celebrata lo scorso 16 giugno.
Sono già centinaia i volontari di Legambiente a presidio delle coste italiane, e lo saranno per tutto il periodo estivo, per individuare e proteggere i nidi di tartaruga Caretta caretta.
L’obiettivo dei tartawatchers è seguire le tracce lasciate sugli arenili da mamma tartaruga per poi individuare i siti di ovodeposizione da mettere in sicurezza e proteggere da incursioni di animali selvatici oppure dai danneggiamenti involontari di bagnanti, turisti e addetti ai lavori impegnati nella pulizia delle spiagge.
Un impegno dispendioso, supportato anche da sistemi di video-controllo, – evidenzia l’associazione – ma che viene corrisposto dalla grande emozione della schiusa delle uova che porterà i tartarughini a vedere la luce e a prendere il largo nel mar Mediterraneo partendo dalle spiagge italiane.
I Tartawatchers di Legambiente sono donne e uomini, ragazze e ragazzi che ritagliano uno spazio nella loro giornata da impiegati o operai o studenti per dare il loro contributo alla salvaguardia di una specie a rischio estinzione come la tartaruga Caretta caretta. Sì perché le minacce per questi splendidi esemplari sono anche sulla terraferma, oltre che in mare dove sono costrette a districarsi tra inquinamento da plastica, attrezzature da pesca e traffico marittimo.
Per far sì che la cova delle uova vada per il verso giusto è necessario ridurre l’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne ed evitare la pulizia meccanica delle spiagge. Per questo l’impegno dei volontari comprende anche sensibilizzazione e informazione di bagnanti e gestori balneari. Anche quest’anno Legambiente ha attivato il servizio Sos Tartarughe, un numero unico per raccogliere le segnalazioni di tracce o di piccoli di tartaruga sui litorali italiani. Un invito a cittadini, turisti e bagnanti a mobilitarsi in modo semplice, inviando un messaggio WhatsApp o un Sms al 349 2100989.
“Le squadre sono già formate ed attive dagli inizi di giugno – dichiara Stefano Di Marco, coordinatore dell’ufficio Progetti di Legambiente e responsabile del programma Tartawatchers – ma c’è ancora spazio per quanti vorranno unirsi ai team dei Tartawatchers e dare un contributo concreto alla salvaguardia della biodiversità. Per partecipare basta scrivere all’indirizzo tartawatchers@legambiente.it. Ormai la nidificazione della Caretta caretta in Italia è divenuta una costante, e secondo diversi studi dietro il boom di nidi rinvenuti c’è anche l’aumento delle temperature legato al cambiamento climatico che ha sta determinando un crescente numero di nidificazioni nell’area occidentale del Mediterraneo”.
I numeri parlano chiaro: nella scorsa estate sono stati individuati ben 256 nidi mentre nell’estate 2020 la conta si è fermata a 250. Le regioni italiani più gettonate da mamma tartaruga sono Campania, Calabria e Sicilia ma non disdegnano Puglia, Sardegna, Lazio e Toscana e addirittura il Veneto dove lo scorso anno si è registrato il nido più settentrionale del Mediterraneo (Jesolo).
“Ora la sfida è proteggere adeguatamente i nidi di mamma tartaruga – conclude Di Marco – ed è per questo che Legambiente lancia l’invito a quanti volessero unirsi in questa complessa e importante attività. Il periodo della nidificazione è molto delicato e complicato, con i Tartawatchers oltre a individuare e proteggere i nidi informiamo e sensibilizziamo bagnanti, turisti e i gestori degli stabilimenti balneari. A questi ultimi è indirizzata l’iniziativa ‘Lidi Amici delle tartarughe marine’ con cui i gestori si impegnano volontariamente a ridurre inquinamento acustico e luminoso per non intralciare la nidificazione e la schiusa. Sono già 500 i lidi che hanno aderito e ci auguriamo che quest’anno se ne aggiungano molti altri”.