Le piccole e medie imprese siciliane nel 2019 avevano un fatturato di quasi 27 miliardi di euro e debiti per 5 miliardi di euro. Numeri molto preoccupanti, che diventano ancora più significativi se si guarda al valore aggiunto: le pmi isolane hanno prodotto in un anno oltre 6 miliardi di euro, e quasi altrettanti debiti. I dati vengono dal recente rapporto regionale Pmi di Confindustria, e tracciano un quadro allarmante, che ancora non tiene conto di quanto avvenuto in pandemia, quando l’economia ha subito un forte rallentamento: la situazione, quindi, non ha potuto fare altro che peggiorare.
Non è una condizione prettamente siciliana: in base agli ultimi dati di bilancio, le Pmi italiane generano nel complesso un fatturato pari a 986,7 miliardi di euro, un valore aggiunto di 240 miliardi, e sono esposte con gli istituti di credito per 232 miliardi di euro. Gli effetti dell’emergenza sanitaria globale, seguita dallo scoppio della guerra in Ucraina, ormai oltre un anno fa, ha reso la situazione quasi del tutto insostenibile. La Regione Siciliana ha cercato in qualche modo di venire in aiuto alle aziende: a dicembre scorso due maxi interventi del governo Schifani hanno reso disponibili oltre 365 milioni di euro per le imprese che operano in Sicilia e una moratoria dei mutui Irfis FinSicilia per contrastare il caro-bollette.
I fondi sono ripartiti nei vari comparti dell’economia siciliana: 250 milioni di euro saranno destinati al dipartimento delle attività produttive, 70 milioni a quello dell’agricoltura e 45,7 milioni al dipartimento finanze e credito. Tocca quindi ai dipartimenti regionali predisporre concretamente le misure con le quali erogare gli aiuti alle aziende, nei rispettivi ambiti di competenza, grazie alle risorse recuperate dalla riprogrammazione del Piano sviluppo e coesione (Psc) 2014-2020. Per quanto riguarda la moratoria sui mutui concessi da Irfis FinSicilia, è stato previsto per le imprese il blocco totale delle rate in scadenza tra il 31 dicembre 2022 e il 31 dicembre 2023 per quanto riguarda la quota capitale. La Regione, inoltre, raccomanda all’istituto la sospensione delle rate dei mutui su fondi propri. In totale i finanziamenti interessati dalla moratoria sono 498, per un totale di debito residuo per quasi 120 milioni di euro.
Un passo delle istituzioni che sicuramente può aiutare, ma non risolve problemi atavici dell’intero sistema produttivo. E non sempre gli interventi istituzionali si sono rivelati efficaci, seppur partendo da buone intenzioni. Il superbonus 110, si è rivelato in molti casi una trappola per le imprese. Il meccanismo dei crediti, modificato tante e tante volte, ha lasciato esposte almeno 14mila imprenditori, con circa 13 mila dipendenti, secondo quanto esposto da Confartigianato Sicilia. Insieme a Confartigianato Edilizia, è stato effettuato un sondaggio per comprendere quanti dei crediti dovuti alle aziende sono effettivamente fermi nei cassetti fiscali. Di sicuro, la regione sta soffrendo un danno enorme anche rispetto al resto della penisola, visto che il Superbonus in Sicilia aveva attivato il 70,8% del valore aggiunto del settore, valore ben più alto della media nazionale, ferma al 58,6%.