Messina

Piena agibilità per il Palacongressi di Taormina

TAORMINA (ME) – Dopo sei anni di attesa il Palazzo dei Congressi di Taormina è ritornato finalmente nel pieno della sua agibilità. La ditta che ha curato gli ultimi lavori di adeguamento antisismico ha riconsegnato le chiavi della struttura, a conclusione dell’ultimo sopralluogo con i tecnici comunali avvenuto venerdì scorso. In questo modo, il polifunzionale di piazza Vittorio Emanuele è tornato nella piena disponibilità di Palazzo dei Giurati, che continuerà a gestirlo direttamente, in attesa che venga fatta luce sul contenzioso ancora in corso con la società che aveva ottenuto l’affidamento della gestione dalla passata Amministrazione.

La conclusione dei lavori, che sono costati circa 86 mila euro, rappresenta intanto una tappa quasi storica, se si considera che si trattava di interventi ritenuti necessari per ottenere la certificazione prevista dalla legge, e che il Comune avrebbe dovuto fornire già dal 2017. Il Palacongressi è rimasto infatti privo di agibilità da quando, a seguito del vertice G7 e dei lavori di messa a nuovo che erano stati decisi dal Governo e portati avanti dall’Aeronautica militare (costati la bellezza di oltre 4 milioni di euro), l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto completare i restanti interventi – al tempo stimati per circa 230 mila euro – proprio per ottenere l’agibilità definitiva. Lavori mai fatti, con la parziale scusante di trovarsi in dissesto finanziario, in realtà dichiarato soltanto a luglio del 2021.

A poche settimane dal suo insediamento, la Giunta del sindaco Cateno De Luca aveva approvato il cronoprogramma dei lavori da eseguire (delibera numero 224 del 08/07) e stanziato in via preventiva 150 mila euro, per l’adeguamento dell’edificio. Subito dopo era arrivata l’approvazione del progetto esecutivo, la stima di spesa complessiva e l’assegnazione dei lavori, andata a una ditta di Castelmola. Tutto questo mentre si apriva una contesa legale con la società Aditus, che ad aprile si era vista assegnare la gestione dell’impianto dalla precedente Amministrazione dell’ex sindaco, Mario Bolognari, e che De Luca aveva immediatamente fatto revocare perché – secondo la sua tesi – doveva considerarsi “nulla” in quanto effettuata in campagna elettorale. Aditus dal canto suo, si era rivolta al Tar di Catania, che aveva accolto il ricorso, tenendo così di conseguenza in piedi il contenzioso.

Presentando a sua volta ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa, il Comune di Taormina ha richiesto invece, una perizia di stima della struttura per calcolare il reale valore di locazione. L’Amministrazione De Luca vuole capire infatti, come mai il bando per affidare la gestione del Palacongressi, poi vinto da Aditus, avesse una base d’asta di appena 44 mila euro, quindi poco più di tremila euro al mese e per giunta a favore di un contratto che avrebbe avuto una durata di nove anni. Tutto ciò, ritenendo comunque che la gestione della struttura avrebbe generato un giro d’affari di circa 2,280 milioni di euro, con l’obiettivo primario di intercettare un’organizzazione di respiro internazionale, che fosse capace di attrarre nuovi congressi, eventi e convegni. La Aditus aveva già vinto la gara d’appalto, a procedura aperta, anche per la gestione dei siti archeologici di Taormina (oltre che di Siracusa), che era stata bandita nel 2010 ai sensi del Codice degli appalti e del Codice dei beni culturali. Gli atti di concessione erano stati sottoscritti nel 2016 per Siracusa e nel 2017 per Taormina, per la durata di quattro anni. La sospensione dei servizi a causa della pandemia, tra il 2020 e il 2021 ha comportato poi, una proroga dei servizi.

Fino a quando non verrà fatta chiarezza dai giudici, il Comune non potrà pubblicare un nuovo bando di gestione, e procederà all’utilizzo diretto del Palacongressi per organizzare eventi congressuali o spettacoli. Pare siano già numerose le richieste, in attesa di conferma, per i prossimi mesi invernali.