Ѐ ancora polemica sull’emergenza siccità in Sicilia, uno dei temi di maggiore rilievo sull’Isola, specialmente in questi giorni in cui si sta svolgendo il G7 Agricoltura e Pesca a Ortigia (Siracusa). Un tema che poi non è tanto una vera e propria emergenza, quanto un fenomeno strutturale per il quale la soluzione definitiva potrebbe non arrivare mai o avvicinarsi solo tra diversi anni.
A intervenire sul tema al margine del Forum Risorsa Mare 2024 sono due figure chiave della politica locale e nazionale. Si tratta dell’ex presidente della Regione Siciliana e attuale ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (che negli scorsi giorni è intervenuto anche a un Forum del QdS).
Negare lo stato della Sicilia sul fronte idrico sarebbe impossibile. Infrastrutture carenti, reti colabrodo, Consorzi di Bonifica pressoché “fantasma” e con seri problemi di organico e risorse insufficienti per i settori coinvolti (in primis agricoltura e industria) sono solo alcuni dei problemi che costruiscono un quadro tutt’altro che gradevole della situazione siciliana. Lo ha ribadito anche Confagricoltura – in un evento organizzato nell’ambito del DiviNazione Expo 24 e del G7 Agricoltura – commentando che l’attuale stato dell’agricoltura, in particolare, è tale che “il problema non diventa solo economico, ma anche sociale“. E lo stesso vale per la siccità, un fenomeno che tormenta settori che generano PIL come agricoltura e turismo ma incide anche sulla qualità di vita dei cittadini.
In merito alla siccità strutturale in Sicilia, il ministro Lollobrigida ha commentato a margine della seconda edizione del Forum Risorsa Mare 2024 a Palermo: “La situazione in cui si trova la Sicilia è la conseguenza di una mancanza di attenzione, ormai decennale, che ha messo in condizione una regione straordinaria come la Sicilia di avere problemi non rispetto a una emergenza, perché gli eventi siccitosi ormai da 20 anni colpiscono tutto il territorio nazionale e, in particolare, ovviamente le regioni del Sud”.
“La mancanza di infrastrutture dipende da quello che non è stato fatto. Oggi possiamo intanto riparare i danni salvaguardando le attività, in particolare quelle agricole: negli ultimi giorni grazie all’impegno del nostro governo l’Italia ha ottenuto 37,4 milioni di euro che sono cofinanziabili con fondi interni fino al 200%. Purtroppo l’Italia ha dei ritardi importanti non dovuti all’azione del governo Meloni, che è in carica da meno di 24 mesi, ma all’inefficienza dei governi precedenti che non hanno avuto la capacità di programmare, portare le opere strategiche a compimento, creare un clima in cui la dispersione idrica si è ridotta e non c’è stata una strategia per il riutilizzo delle acque reflue. Il nostro governo è invece intervenuto fin da subito in senso inverso, con un approccio di sistema che mette i ministeri competenti intorno allo stesso tavolo per condividere strategie e risorse”, ha aggiunto Lollobrigida.
“Compenseremo quello che non è stato fatto negli anni ma non si fa in pochi mesi. Quello che si fa in pochi mesi è chiedere risorse, ottenere risorse e metterle a disposizione”, ha aggiunto.
Sul tema siccità in Sicilia è intervenuto anche il ministro Musumeci, legato all’Isola anche in qualità di ex governatore. A chi critica il suo operato, l’ex presidente della Regione risponde: “Bisogna fare molto di più, è chiaro, ma io non sono Superman: ho fatto quello che prima di me non era stato fatto”. E ancora: “Ora ci saranno altri governi, altre legislature, e nessuno dica che il problema siccità sarà risolto in un paio d’anni perché fa demagogia”.
Musumeci è chiaro: la soluzione non è immediata e all’origine del presente c’è il passato, o meglio quello che non è stato fatto e programmato anticipatamente. “La siccità sarà un problema ancora per diversi anni. Se si fosse programmato 20-30 anni fa oggi non avremmo il problema siccità. In Italia, e quindi anche in Sicilia, è mancata la programmazione“.
“La Regione Siciliana con lo Stato sta programmando interventi a breve, medio e lungo termine – ha aggiunto il ministro a Palermo – Ma le infrastrutture idrauliche hanno bisogno di 10-15 anni per essere realizzate. In Sicilia non si fa una diga da 40 anni e l’anno prossimo la siccità riguarderà in maniera seria anche altre regioni”.
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