Caltanissetta

La politica gelese nuovamente in fibrillazione

GELA (CL) – La città sta vivendo un periodo assai complicato, tra episodi di violenza che hanno spaventato i cittadini, giovani o intere famiglie che se ne vanno per mancanza di lavoro e una condizione economico-finanziaria del Comune ancora incerta, certificata dall’assenza del Bilancio. Eppure si ha come l’impressione che la classe politica locale sia più interessata alla spartizione dei ruoli di governo.

Nei giorni scorsi, infatti, a distanza di soli due mesi dalla composizione della nuova Giunta, l’assessore all’Urbanistica, Calogero Marchese, ha deciso di lasciare l’Esecutivo perché ruolo incompatibile con gli incarichi professionali in atto, presentando le proprie dimissioni. E di conseguenza lasciando un posto vuoto in seno all’Amministrazione che ha scatenato l’interesse dei partiti.

Nel frattempo i Comitati di quartiere hanno eletto il loro rappresentate in Salvatore Terlati e fra un incontro e l’altro con l’Amministrazione è nata l’idea di un assessore che rappresenti la città e le sue varie zone, dando anche in questo caso vita alla possibilità di inserire nella squadra di governo locale un nuovo rappresentante. Ma alla fine, la questione si è rivelata una bomba a orologeria.

“Non abbiamo nulla contro i Comitati di quartiere – hanno sottolineato in una nota i rappresentanti della maggioranza – ma riteniamo che la proposta formulata dal sindaco Lucio Greco sia stata chiara. La nostra linea è comune. Purtroppo, la risposta fornita dai Comitati non ha rispettato le indicazioni, ovvero consegnare una rosa di tre nominativi e l’unanimità di tutti i Comitati di quartiere. Auspichiamo che il confronto avviato dal sindaco rimanga costante e che sia rivolto anche al mondo dell’associazionismo, agli ordini professionali e a personalità dell’ambito socio-politico e culturale”.

Una risposta che non è piaciuta affatto, come evidente anche dalle parole di Tarlati. “Se intravedono la possibilità di salvare la città evitando il dissesto – ha affermato – i consiglieri comunali hanno il dovere di andare avanti e provarci. Se non c’è mandino a casa Greco e liberino la città da questo sindaco. Diano ai gelesi la possibilità di cambiare. Non vogliamo avere più niente a che fare con lui. Dice bugie. Non ha chiesto né rose di nomi né consensi unanimi”.

La questione ha creato non poche fibrillazioni in Comune. Il presidente del Consiglio comunale Totò Sammito ha preso le distanze dal documento di consiglieri e assessori della maggioranza. “Il sindaco – ha detto – ha convocato i comitati di quartiere e chiesto loro di dare il nome dell’assessore. La maggioranza in questa storia non c’entra nulla e non ha il dovere di togliere a Greco le castagne dal fuoco”.