Agrigento

Polo universitario agrigentino riferimento nel Mediterraneo

AGRIGENTO – Dopo la tempesta, arriva sempre il sole. L’Università agrigentina, dopo gli anni di sofferenza, sta risorgendo: è un Polo territoriale che nell’ultimo anno è migliorato tanto, con i corsi di studio diventati otto (Architettura e Progetto nel Costruito, Economia e Amministrazione Aziendale, Lingue e Letterature – Studi Interculturali, Scienze della Formazione Primaria, Scienze delle Attività Motorie e Sportive, Scienze dell’Educazione, Servizio Sociale, Infermieristica) e il numero di iscritti arrivato quasi a quota mille, di cui circa 450 nuovi immatricolati. E i progetti in cantiere non sono finiti qui.

L’Università di Agrigento, oltre a luogo di transito e di immanenza del sapere, vuole diventare anche luogo di scambio di valori, in cui costruire lo spazio più idoneo per l’integrazione e la composizione di tutte le culture che rappresentano le molteplici identità del Mediterraneo. Ed ecco che i rappresentanti delle Università di Egitto, Marocco, Tunisia, Siria, Palestina, Libano e Giordania, unitamente al magnifico Rettore di UniPa, Massimo Midiri, e al presidente del Polo territoriale universitario di Agrigento, Giovanni Francesco Tuzzolino, ai piedi del Telamone della Sala Zeus del Museo archeologico Pietro Griffo, hanno firmato un accordo di cooperazione internazionale per lo scambio tra docenti e studenti, ma anche per potenziare la ricerca e la didattica su temi che riguardano la cultura del Mediterraneo.

“L’Università di Agrigento – ha detto Midiri – non è l’ultima del Sud Europa ma l’Università più a Nord del Mediterraneo. Dobbiamo fare in modo che tutti quei beni materiali e non possano diventare momento di studio, di ricerca e attrazione non soltanto per gli studenti di Agrigento, ma di tutti quei Paesi arabi e questo significa fare di Agrigento una città internazionale”.

Gli hanno fatto eco le parole di Giovanni Francesco Tuzzolino, secondo il quale “l’intento è proprio quello di proporre un programma di sviluppo strategico per rafforzare l’Ateneo come Università della Sicilia Occidentale, in cui i Poli territoriali universitari costituiscano autentici centri di eccellenza, capaci di attrarre studenti e docenti da tutto il mondo, interessati a una precisa offerta formativa curriculare specialistica incentrata su temi specifici. Un Polo capace di dialogare con il Nord Africa ma anche con il Medio Oriente, per valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico, paesaggistico, letterario, teatrale che lo contraddistingue”.