Messina

Ponte, a Roma prove di disgelo tra Comune e Stretto di Messina

Sul piano istituzionale, una riunione tecnica per discutere e definire un protocollo d’intesa per la riqualificazione del water front di Messina e dell’area dell’officina Gazzi in virtù del piano espropri che riguarderà il ponte tra Sicilia e Calabria. In sostanza, delle prove di disgelo e di ritorno al dialogo tra Comune di Messina e società Stretto di Messina, che non si incontravano in maniera ufficiale dallo scorso aprile.

Proprio sotto il pilone di Torre Faro, in quella occasione, il sindaco Federico Basile e il deputato regionale di Sud chiama Nord Cateno De Luca avevano rotto gli indugi con la società dichiarando guerra al ponte sullo Stretto e a Nino Germanà, il senatore leghista messinese che più di ogni altri ha tentato di intestarsi a livello politico la realizzazione dell’opera.

Il tavolo a Roma

L’incontro svoltosi a Roma, nella sede della Stretto di Messina, ha visto tutti seduti allo stesso tavolo, oltre al primo cittadino peloritano, il segretario dell’VIII Commissione Lavori pubblici, senatore Nino Germanà, il deputato Francesco Gallo – longa manu di Cateno De Luca -, il vicesindaco Salvatore Mondello – che ha la delega alla Mobilità in riva allo Stretto – il presidente di RFI, Dario Lo Bosco, l’amministratore delegato di FS Sistemi Urbani, Umberto Lebruto. Con loro, il padrone di casa, l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

Il protocollo

L’obiettivo dell’incontro, come detto, era quello di definire un protocollo d’intesa volto alla riqualificazione urbana delle aree messinesi non più funzionali all’esercizio ferroviario, anche alla luce della realizzazione del ponte sullo Stretto e del piano espropri che coinvolgerà la città nel caso in cui il progetto definitivo presentato dalla Stretto di Messina al Mase lo scorso 12 settembre dovesse ricevere il via libera dalla Commissione VIA – VAS.

Il primo intervento da inserire nel protocollo, indicato dal sindaco Basile, riguarda la restituzione alla Città di Messina delle aree, già disponibili, dell’Officina Gazzi. Successivamente, con l’eventuale realizzazione del ponte sullo Stretto, sarà possibile pensare al recupero di ampie aree di pregio del water front a sud della città, nella zona compresa tra Gazzi e quella Falcata.

Un percorso impegnativo e già avviato proprio dal Comune, che a tal proposito si è speso per il completamento della via Don Blasco – con l’ultimo lotto del progetto in fase di ultimazione – secondo progetti da definirsi con attenzione alle esigenze della cittadinanza e con il coinvolgimento delle massime professionalità per la piena valorizzazione architettonica dell’area.

Parte proprio di quella via Don Blasco appena riqualificata – e che nei piani dell’amministrazione locale dovrebbe consentire un collegamento diretto tra la zona Falcata e il porto di Tremestieri (LINK) – ricade però all’interno del piano espropri definitivo presentato dalla Stretto di Messina. Ai tecnici del ministero dell’Ambiente spetterà l’ultima parola: c’è tempo fino al prossimo 13 ottobre. Intanto, però, la politica si muove. E l’incontro di quest’oggi segna un importante riavvicinamento – seppur formalmente solo istituzionale – tra le parti in gioco.