Il ponte di Blufi rischia un periodo di chiusura preventiva. Secondo l’ingegnere Elio Venturella, capo all’Ufficio progettazione e gestione della viabilità dell’area nord/est della Città Metropolitana di Palermo, la proposta di chiusura temporanea al transito non è più procrastinabile.
Venturella, inoltrerà nelle prossime ore una relazione al Direttore della Viabilità dell’Ente, Salvatore Pampalone, a cui spetterà la decisione finale.
La decisione di Venturella è maturata nel corso del sopraluogo, avvenuto nelle scorse ore, assistito del capo cantoniere, Salvatore Cirricione.
Non potrà fare a meno di evidenziare lo stato di erosione della base del nono pilone del viadotto (alto 35 metri) e la necessità di eseguire ulteriori verifiche.
«Occorre valutare – riferisce a QdS – nelle more che vengano eseguiti i lavori per la protezione della base del pilone, se le macchine possono transitare».
L’ingegnere Venturella ci conferma la disponibilità di risorse per la messa in sicurezza dell’importante struttura di collegamento tra due aree delle Madonie e in particolare tra i Comuni di Castellana Sicula e Blufi.
QdS ne aveva dato notizia, si tratta di 995 mila euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture che da qualche tempo si è attivato per la verifica statica dei ponti a livello nazionale.
Per la sua area di competenza (circa 500 km di strade, sui 2200 di tutta l’ex Provincia) Venturella aveva scelto proprio il ponte di Blufi e un altro nel territorio di San Mauro Castelverde, lungo la SP 54, sul quale si investirà in sicurezza quasi lo stesso importo.
Si prevedono festività natalizie all’insegna del disagio, i pendolari dovranno allungare di oltre 30 km (andata e ritorno) per raggiungere le sedi di lavoro o per i consueti scambi commerciali tra le due comunità.
L’unica cosa che resterà da fare ai sindaci dei Comuni più interessati, Blufi e Castellana Sicula, è quella di mettere a disposizione della Città Metropolitana di Palermo il personale tecnico disponibile, giusto il tempo delle «ulteriori verifiche», che vorrà fare il responsabile della viabilità.
«La sicurezza prima di tutto», riferisce a QdS l’ingegnere Venturella.
Vincenzo Lapunzina