Infrastrutture

Ponte sullo Stretto: 3,6 km di collegamento tra dubbi, proteste, leggi, politica e imprese

Lo scorso 3 aprile c.a. è stato pubblicato sui quotidiani l’avviso dell’avvio delle procedure di esproprio dei terreni che saranno utilizzati per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. I comuni interessati dalle procedure di esproprio sono 8 (otto) sul lato calabro: Campo Calabro, Gioia Tauro, Limbadi, Nicotera, Seminara, Terranova Sappo Minulio, Varapodio, Villa San Giovanni e 6 (sei) sul lato siciliano: Messina, Saponara, Torregrotta, Valdina, Venetico Villafranca Tirrena.

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L’area di cantiere per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina occuperà circa 3,7 chilometri quadrati di territorio, di cui 2,1 chilometri quadrati in Sicilia e 1,7 chilometri quadrati in Calabria.

Ponte sullo Stretto: le opere da realizzare

Le opere da realizzarsi consistono nel Ponte, che sarà lungo 3,6 km, dei quali 3,3 km di campata. Sono previste opere stradali e ferroviarie di collegamento al territorio consistenti in circa 40 km di raccordi viari e ferroviari, dei quali all’incirca l’80% sviluppati in galleria.

Il ponte collegherà nel versante della Calabria, l’autostrada del Mediterraneo (A2) e la stazione FS di Villa San Giovanni; nel versante della Sicilia, le autostrade Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20), oltre alla nuova stazione FS di Messina. Dal lato siciliano, è prevista la realizzazione di tre fermate ferroviarie in sotterraneo: Papardo, Annunziata, Europa, le quali – insieme alle stazioni di Villa S. Giovanni, Reggio Calabria e Messina – integreranno il sistema metropolitano interregionale dell’area dello Stretto.

La stima dei costi

La definizione della spesa necessaria per la realizzazione delle opere sarà stabilita dal piano economico finanziario il quale sarà definitivamente redatto, nei prossimi mesi, dalla Società Stretto di Messina. La stima iniziale individua un costo di 13,5 miliardi di euro, più un miliardo di opere accessorie. La Legge di Bilancio 2024 ha stanziato: 11.630 miliardi di euro fino al 2032, dei quali 9,3 miliardi a carico dello Stato, 718 milioni sul Fondo di Sviluppo e Coesione, oltre a circa 1,6 miliardi che graveranno sulle casse delle Regioni Calabria e Sicilia.

In riferimento a questo tema dovrà essere tenuto ben presente che i costi dell’opera non potranno lievitare oltre il 50% di quelli previsti dalla gara iniziale, pena l’annullamento di tutto l’iter, con l’avvio di una nuova procedura di evidenza pubblica.

Ponte sullo Stretto: le polemiche

La realizzazione dell’opera del Ponte sullo Stretto di Messina porta con sé diverse polemiche, che si aggiungono ai dubbi sulla sua utilità, nonché sull’impatto ambientale che l’opera avrebbe rispetto al contesto territoriale nel quale sarà inserita. A ciò si aggiunge la questione degli espropri, necessari per realizzare l’infrastruttura, i quali riguarderanno: abitazioni private, alberghi e ristoranti ubicati nell’area dove sorgerà il cantiere (circa 400 abitazioni e due ristoranti da abbattere).

Da ultimo, in riferimento al Progetto relativo al Ponte sullo stretto di Messina, va evidenziato che gli uffici del Ministero dell’Ambiente, valutando lo stesso, hanno richiesto alla Società Stretto di Messina una lunga lista di integrazioni documentali e tecniche a chiarimento degli elaborati presentati. Pensiero Popolare Italiano affronterà questo tema sabato 11 maggio prossimo, in occasione della presentazione del proprio progetto, che si terrà a Palermo, alle ore 10.30, presso l’Astoria palace hotel, sito in via Montepellegrino n°62.