Infrastrutture

Ponte sullo Stretto, lo studio: “Benefici superiori ai costi, netto positivo da 1,8 miliardi di euro”

Il Ponte sullo Stretto produrrà nel tempo benefici economici e sociali ben superiori ai suoi costi e genererà un netto positivo di 1,8 miliardi di euro.

È quando dimostra l’analisi Costi-Benefici (Acb) condotta da Uniontrasporti con la consulenza tecnico scientifica di Openeconomics e svolta utilizzando le linee guida prescritte dall’Unione Europea sull’imponente infrastruttura di collegamento tra Sicilia e Calabria. Un’infrastruttura a un passo dalla realizzazione, dopo il recente via libera al progetto definitivo.

Ponte sullo Stretto, il netto positivo e i benefici che genererà

I vantaggi apportati dall’infrastruttura, al netto dei suoi costi, vengono espressi in termini monetari mediante il Vane (Valore Attuale Netto Economico), e risultano positivi per più di 1,8 miliardi di euro, con un rapporto benefici costi di 1,2.

Il ponte sullo Stretto, quindi, secondo l’analisi di Uniontrasporti sarà un toccasana per l’ecosistema economico e sociale, ma anche un enorme passo in avanti per il turismo, l’industria, la logistica e il settore dei trasporti.

I costi del ponte sullo Stretto

I benefici saranno superiori ai costi, ma quali saranno i costi in questione? Lo rivela l’amministratore delegato di Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, a margine del convegno di Unioncamere. “La cifra sulla quale abbiamo ragionato finora è 12 miliardi, che non comprendeva però gli aggiornamenti previsti dalla legge (…). Noi crediamo che 13,5 miliardi sia il valore aggiornato e stiamo definendo gli accordi con tutti i diversi affidatari, stiamo valutando le richieste presentate dai vari enti e Conferenze dei servizi”, commenta Ciucci.

In merito ai prossimi step per la realizzazione del ponte, Ciucci aggiunge: “I tempi sono legati all’approvazione del Cipess, la legge dice entro il 31 dicembre 2024 e quindi il 2025 sarà l’anno della prima attività sul territorio”. I lavori, invece, dureranno circa 8 anni e quindi il completamento stimato dell’opera è previsto per il 2032.

Sui rilievi del Mase, invece, l’Ad della Stretto di Messina aggiunge: “Il numero dei rilievi espressi dal Mase sono forse sotto media. Stiamo parlando di un progetto da 13,5 miliardi, il ponte più lungo al mondo, 40 chilometri di strade e autostrade, una metropolitana tra Villa San Giovanni e Messina, un centro direzionale, le opere compensative: se consideriamo questo, sessanta osservazioni e raccomandazioni sono abbastanza poche o comunque nella normalità”.

Vantaggi già dopo l’avvio dei cantieri

Già durante la fase cantieristica il ponte – secondo l’analisi di Uniontrasporti e Openeconomics, presentata oggi a Roma – sarà in grado di apportare un contributo di 23,1 miliardi al Pil, creare 36.700 posti di lavoro stabili e alimentare con 10,3 miliardi complessivi di euro le entrate fiscali nelle casse dello Stato.

Lo studio ha previsto anche un’analisi del rischio economico, che è risultata positiva nel 70% dei casi e manifestando quindi un grado di rischiosità dell’opera “assolutamente non elevato”.

“Che sia fatto”

“Oltre 70 anni fa, nell’agosto del 1953, la Camera di Commercio di Messina organizzò un convegno dedicato al Ponte sullo Stretto che, perorandone la necessità, chiamò a raccolta illustri personalità del mondo politico nazionale e regionale insieme a tecnici e ingegneri di fama internazionale”, ha ricordato durante il convegno Ivo Blandina, nella sua triplice veste di presidente della Cciaa di Messina, vicepresidente vicario di Unioncamere Sicilia e presidente di Uniontrasporti.

“Oggi le conoscenze scientifiche, le tecnologie, il crescente livello di infrastrutturazione del territorio, reso possibile dagli ingenti investimenti del Governo, e i tempi, che allora non erano forse ancora maturi, ci spingono a scartare l’opzione zero e a considerare seriamente i benefici che la realizzazione di questo collegamento stabile recheranno al tessuto sociale, economico e produttivo, non soltanto di Messina e della Sicilia, ma dell’intero sistema Paese. Lo studio presentato oggi – ha concluso Blandina – lo dimostra con efficacia. Quindi che tutto sia fatto nel pieno e ineludibile rispetto dell’ambiente e della sicurezza, ma che sia fatto“.

“Il Ponte rappresenta il ritorno alla realizzazione di un’infrastruttura nazionale dopo moltissimi anni dall’ultima, significativa infrastruttura realizzata: l’Alta Velocità“, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete.

I benefici del ponte sullo Stretto in termini economici non interesseranno solo il Pil di Sicilia e Calabria, direttamente interessate dalla costruzione, ma anche di Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, con particolare riferimento ai settori manifattura, costruzione e servizi.

A fronte di un investimento attualizzato pari a 9.083 milioni di euro, i benefici complessivi del ponte sullo Stretto a regime sono stati calcolati in 10.931 milioni di euro, con un valore economico netto (Vane) a favore del sistema paese pari a 1.848 milioni di euro.

Tra le voci prese in considerazione dall’analisi costi-benefici del ponte sullo Stretto ci sono: il valore del tempo risparmiato per l’attraversamento dello Stretto per passeggeri e merci, la riduzione dei costi operativi prodotto dal collegamento stabile, il risparmio di costi esterni dovuto all’abbassamento delle emissioni inquinanti, il valore delle opere di mitigazione e anche, come unico fattore negativo, l’aumento dell’incidentalità – oggi inesistente – dovuto all’utilizzo della modalità stradale rispetto alla navigazione marittima.

I benefici del ponte sullo Stretto, Salvini: “A fine mandato un Paese più moderno”

Alla presentazione dell’analisi sul ponte è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ai microfoni di Radio 1 Rai ha ribadito: “Conto per la fine del mio mandato di avere un Paese più moderno ed efficiente“, anche grazie al ponte, opera pubblica che “servirà a milioni di persone”.

Il vicepremier ha parlato dell’opera anche in occasione del convegno di Unioncamere e ha sottolineato che al completamento dei lavori scomparirà anche lo scetticismo: “Sono convinto che a cantieri aperti anche i siciliani, che sono giustamente scettici, almeno una parte si esaurirà“, ha aggiunto il ministro. Secondo Salvini il ponte sarà “un moltiplicatore di sviluppo. E quando sarà inaugurato non ci sarà più un contrario“.

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