Messina

Ponte sullo Stretto ed espropri, sull’infopoint è già polemica: “Non serviva questo”

Tra polemiche e proteste dei comitati no ponte, è stato inaugurato a Messina il primo infopoint della società Stretto di Messina Spa dedicato alla realizzazione del ponte sullo Stretto e al piano espropri.

Sono già 250 gli incontri fissati in calendario fra le sedi di Messina e Villa San Giovanni. Proprio sulla sponda reggina si trova il secondo dei punti informazione voluti dalla società per dare risposte ai cittadini e accogliere dubbi e preoccupazioni di chi sarà costretto a lasciare tutto nel caso in cui il progetto dovesse diventare esecutivo.

Ponte sullo Stretto ed espropri, nasce l’infopoint

I tecnici saranno disponibili fino a giugno tre volte alla settimana il lunedì e il mercoledì dalle 15 alle 17, il martedì dalle 9 alle 13. Tra i temi più discussi, al di là delle differenze che intercorrono tra espropri e asservimenti e delle particelle catastali interessate e di cui abbiamo parlato nei recenti approfondimenti che il Quotidiano di Sicilia ha dedicato al tema del ponte sullo Stretto, anche quello degli immobili adiacenti alle aree di cantiere ma che non rientrano però nel piano espropri.

Per fare ulteriore chiarezza, la società ha già fatto sapere di essere pronta a incrementare gli orari di apertura dell’infopoint nel quale, previo appuntamento, sarà possibile incontrare proprio i tecnici della Stretto di Messina Spa e “interrogarli” sul ponte.

“Si apre la fase di ascolto”

“Intendiamo dare risposte trasparenti a quanti ne faranno richiesta”, ha spiegato ai microfoni del QdS Lorenzo Falciai, responsabile della comunicazione Stretto di Messina.

“Ho il dovere di ringraziare il Comune di Messina che ci ha messo a disposizione questi locali per organizzare questa iniziativa di dialogo che per noi è fondamentale, un’iniziativa che abbiamo sentito il dovere di fare nei confronti delle persone che saranno impattate dai cantieri della società per la realizzazione del ponte”, ha detto Falciai. Al suo fianco, all’interno dell’infopoint sul ponte sullo Stretto, i tecnici responsabili dei procedimenti Gioacchino Lucangeli e Michelangelo Di Francesco.

“Chiusa questa fase di ascolto, si attenderà l’approvazione del progetto da parte del CIPESS cui seguirà la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. Una volta dichiarata la pubblica utilità (e in attesa del parere delle Commissioni Via – Vas, ndr) l’opera si avvierà verso la vera e propria fase espropriativa mediante comunicazione ufficiale a tutti gli interessati che il progetto è stato approvato”, spiega Di Francesco. A quel punto sarà possibile parlare di indennità, aggiunge: “Una volta informata, la parte espropriata potrà fornire qualsiasi elemento utile per la corretta determinazione dell’indennità, che sarà eventualmente in seguito concordata”.

Per la Stretto di Messina, dunque, non si tratterà di una fase di acquisizione che potrà essere realizzata in breve tempo. “Sarà una fase di rilascio concordata e che terrà conto di tutte le esigenze delle famiglie che abitano in quella abitazione che sarà oggetto di esproprio”, spiega il tecnico della società amministrata da Pietro Ciucci. Discorso diverso riguarderà le aree in cui non ricadono immobili.

“Queste avranno una maggiore celerità nell’acquisizione anche perché c’è la consapevolezza che non bisogna buttare fuori di casa delle persone che vi abitano. Mentre per quanto riguarda la fase di acquisizione degli alloggi e in particolar modo delle prime residenze dei cittadini interessati agli espropri, verranno adottati tutti i criteri finalizzati alla condivisione dell’indennità”.

I contrasti a Messina

Per l’ingegnere Gioacchino Lucangeli, “l’obiettivo è quello di ridurre i contenziosi che potrebbero essere particolarmente lunghi” ed economicamente sanguinosi per entrambe le parti in causa. Ma non la pensano allo stesso modo i comitati no ponte che hanno già fatto sentire la propria voce tra riunioni nelle zone di Torre Faro, accoglienza affatto piacevole a Messina nei confronti di Ciucci lo scorso 18 marzo e proteste all’esterno del Palacultura.

In prima fila sempre Daniele Ialacqua, portavoce del Comitato No ponte Capo Peloro, ed ex assessore della giunta di Renato Accorinti: “Non era questo infopoint che serviva a Messina. La città aveva bisogno di discutere prima di quest’opera, così come prevede la normativa. Lo strumento è il dibattito pubblico che serve a comprendere gli impatti di un’opera grande come questa, parlare di eventuali soluzioni, anche di alternative come noi pensiamo ci potessero essere rispetto al Ponte Sullo Stretto”.

Tutto in attesa di CIPESS, Via – Vas e soprattutto della Conferenza dei servizi che si terrà a Roma, nella sede del Mit, il prossimo 16 aprile. Una riunione alla quale hanno chiesto di partecipare anche i presidenti del consiglio comunale di Messina e di Villa San Giovanni. Quello sarà il giorno in cui il sindaco di Messina sarà chiamato di nuovo a esporsi pubblicamente in merito alla realizzazione dell’opera, fin qui giudicata invasiva ma positiva per la città. Ma non è escluso che le pressioni di un’intera città infuriata per il piano espropri e di Cateno De Luca, a capo di “Sud chiama Nord”, movimento di riferimento dello stesso Basile, possano fargli cambiare idea.