Nonostante l’iter delle approvazioni in Commissione VIA – VAS sia stato spostato in avanti di 120 giorni rispetto alle tempistiche previste in precedenza, non si fermano le attività tra Sicilia e Calabria portate avanti dalla Stretto di Messina Spa.
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Quest’oggi, come ha fatto sapere proprio l’azienda, si è nel frattempo conclusa la fase informativa presso gli sportelli espropri predisposti nei locali messi a disposizione dalle amministrazioni comunali di Messina e Villa San Giovanni.
Oltre 600 le persone ricevute nei 60 giorni di attività: circa un terzo di quelle direttamente interessate dall’avvio della campagna di espropri tra la provincia messinese e quella reggina. L’attività degli sportelli informativi, non senza le polemiche dei Comitati no ponte, era stata avviata lo scorso 8 aprile al Palacultura di viale Boccetta a Messina. L’obiettivo era quello di consentire a tutti i soggetti interessati di prendere visione della documentazione relativa al piano espropri e di formulare eventuali controdeduzioni che come termine ultimo avrebbero avuto proprio quello del 7 giugno. Due mesi intensi conditi anche da dietrofront politici sull’opera, dure prese di posizione del territorio, che per bocca dei tre Comitati attivi si è schierato contro un’opera tanto invasiva.
E poi le valutazioni di commissione scientifica, prima, e Commissione VIA -VAS, poi, che nel merito avevano richiesto una ingente integrazione documentale rispetto a quello che sarebbe dovuto essere il progetto definitivo da sottoporre a valutazione. Mesi anche di incontri, stavolta in commissione ponte, dove diversi esponenti tra i principali esperti mondiali nel settore ingegneristico e aerodinamico – solo per citarne alcuni – sono intervenuti per fare chiarezza nel merito di quello che sarebbe potuto essere il progetto esecutivo.
Da lunedì sarà attivato il “Cassetto Virtuale”, uno strumento utilizzabile su base volontaria finalizzato a dematerializzare lo scambio delle comunicazioni tra le parti e facilitare l’accesso agli atti dei destinatari delle procedure espropriative relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Ma per promuovere ulteriormente il percorso del dialogo e non dell’imposizione, come ha a più riprese chiesto anche il sindaco di Messina, Federico Basile, ai microfoni del Quotidiano di Sicilia è intervenuto l’amministratore delegato della Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci. Diversi i temi toccati dal numero uno dell’azienda che si sta occupando di redigere il progetto definitivo per la realizzazione del ponte sullo Stretto.
Si parte, appunto, dalle regioni nelle quali dovrebbe vedere la luce l’opera: “Una delle priorità della Stretto di Messina è avere attenzione nei confronti del territorio, perché il ponte è un’opera del territorio – ha spiegato Ciucci – Questo vale soprattutto per un aspetto così importante come gli espropri”. Poi un passaggio nel merito degli infopoint tra Sicilia e Calabria, con 621 richieste totali elaborate dagli esperti: “Con gli sportelli informativi abbiamo voluto favorire il rapporto di informazione e collaborazione con gli espropriandi nel pieno rispetto dei diritti, dei principi di equità e trasparenza”.
Ciucci spiega poi quali saranno i prossimi passaggi prima che i cittadini interessati possano ricevere ai loro indirizzi il preavviso di esproprio e la possibilità di concordare il prezzo di cessione dell’immobile secondo un tariffario già predefinito.
“La fase espropriativa partirà gradualmente solo dopo l’approvazione, attesa per la fine dell’anno, del progetto definitivo del ponte da parte del CIPESS che ne determina la Pubblica utilità e resta il nostro impegno nel raggiungere soluzioni condivise finalizzate a una tempestiva individuazione del giusto indennizzo in tempi congrui”, ha aggiunto al QdS il numero uno della Stretto.
In tutto ciò sarà necessario comprendere anche a quali tempistiche andrà incontro la riorganizzazione interna al Ministero dell’Ambiente per le nuove nomine della Commissione VIA – VAS, il cui incarico è ufficialmente scaduto lo scorso venerdì 24 maggio. Da Roma fanno sapere che entro l’estate si dovrebbe riuscire a raggiungere la quadra, anche con la conferma di alcuni elementi tra gli attuali tecnici ed esperti. Nel periodo intermedio, la Commissione sarà ancora in carica per ulteriori 45 giorni, ovvero fino alla prima settimana di luglio, ma il parere espresso non sarà più vincolante come avvenuto lo scorso 17 aprile.
In linea con le scadenze previste del 13 aprile, il Ministero dell’Ambiente aveva pubblicato sul proprio sito un avviso di pubblica selezione dei componenti della Commissione VIA – VAS. A farne parte dovranno essere un massimo di 70 commissari nominati tra professori e ricercatori universitari operanti nelle aree “ambientale, economica, giuridica e sanità pubblica”, come si legge sul sito stesso del ministero. L’idea è che il numero degli attuali 40 possa quantomeno essere riconfermato.
I commissari dovranno poi analizzare – e avranno un mese di tempo per farlo – le oltre 500 pagine che saranno presentate a settembre come progetto definitivo. Tra le principali critiche espresse da esperti e istituzioni, quella di un mancato aggiornamento del progetto rispetto al 2011. Soltanto dopo, nel caso in cui il progetto dovesse essere approvato, si passerà all’organismo interministeriale del CIPESS, per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Se tutto procederà in modo corretto, dopo i molteplici stop-and-go di questi primi mesi, di ponte si potrà tornare a parlare nel 2025.