Messina

Porto di Tremestieri, lieto fine per l’incompiuta. Basile: “Cantieri finiti in 500 giorni”

I lavori nel porto di Tremestieri riprenderanno nel corso dei prossimi giorni. Si è infatti definitivamente sbloccata la situazione relativa al passaggio del ramo d’azienda dalla società Nuova Coedmar di Chioggia alla Bruno Teodoro di Capo d’Orlando della quale avevamo parlato lo scorso 13 gennaio sul Quotidiano di Sicilia. Una vicenda che sembrava essere ormai in via di definizione lo scorso mese di dicembre ma che aveva subito un intoppo dovuto a un amento nel costo complessivo dei materiali necessario all’ultimazione di uno dei più importanti cantieri cittadini.

I 19 milioni di euro aggiuntivi richiesti dalla società orlandina sono stati stanziati in parte dalla Regione.

Il punto sui lavori al porto di Tremestieri

I lavori di cui dovrà ora occuparsi la nuova ditta saranno quelli di completamento del progetto per evitare il costante insabbiamento del porto a ogni mareggiata. Il cantiere del porto di Tremestieri rappresenta, insieme al completamento del viadotto Ritiro, la più grande opera in appalto presente a Messina e una delle 138 opere edili incompiute presenti in Sicilia. È dall’aprile del 2006, apertura della prima rada emergenziale, che l’intera città attende il completamento del porto che dovrebbe definitivamente liberare la città dalla presenza dei tir.

Lavori ritardati non solo per l’aumento del costo dei materiali ma anche per una lunga serie di errori progettuali e sottovalutazioni tecniche. La Coedmar avrebbe dovuto concludere i lavori in un anno e mezzo a partire da marzo 2018, poi lo stato di crisi dichiarato e il blocco della mega opera. La società subentrante aveva però fatto sapere di non essere disponibile alla ripresa in assenza dei 41 milioni di euro mancanti. Il passaggio del ramo d’azienda è quindi slittato fino al raggiungimento della quota di investimento prevista.

Lo sblocco dei lavori

Il ministero delle Infrastrutture (con 7 milioni) e l’Autorità di sistema dello Stretto (con 15 milioni), che erano già finanziatori dell’opera, avevano nuovamente garantito la loro parte di esborso economico per l’ultimazione dei lavori. Adesso infine la regione con la fetta più cospicua di finanziamento dello sblocco dei cantieri si era interessato in prima persona anche il ministro alle infrastrutture, Matteo Salvini. Il Mit ritiene infatti l’opera strategica anche in ottica costruzione ponte sullo Stretto.

Il cantiere risulta attualmente completato solo per il 25% e serviranno almeno altri due anni per portare a termine i lavori e consegnare il nuovo approdo che cambierà la viabilità dell’intera città. I costi, partiti da 72 milioni di euro, sono nel frattempo cresciuti fino a 113 milioni. “I soggetti da dover ringraziare sono molteplici – ha spiegato il sindaco della Città Metropolitana, Federico Basile – Grazie al ministero per i fondi stanziati insieme al Comune di Messina, che è anche riuscito a individuare una serie di problematiche connesse con il progetto originario e che ne avevano impedito l’esecuzione”.

“Ringrazieremo in seguito l’impresa, quando effettivamente i lavori saranno realizzati. La sfida – ha aggiunto ancora il primo cittadino – sarà adesso quella di riuscire a completare i cantieri per il porto di Tremestieri. È stato difficile i 43 milioni di euro, ma adesso le ruspe potranno tornare al lavoro. In 500 giorni l’opera dovrebbe essere completata, ma per i cantieri in mare gli imprevisti e i ritardi sono sempre dietro l’angolo”.