Soppressa la norma sulla soglia Pos 60 euro, il governo cerca ora soluzione per limitare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti. Per farlo è stato istituito un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma se dal confronto non si arrivi ad un “livello dei costi equo e trasparente” scatterà per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. Questa forma di ristoro è previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera.
Per sgravare gli esercenti dai costi elevati delle commissioni sui pagamenti elettronici il governo è corso ai ripari con un apposito emendamento che apre la strada a forme di ristoro.
Il punto di partenza è l’istituzione di un tavolo permanente tra le parti coinvolte. L’obiettivo è che le associazioni di categorie maggiormente rappresentative dei soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione dei servizi, anche professionali, e dei prestatori dei servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e schemi di pagamento si accordino su “termini e modalità” per “garantire livelli di costi equi e trasparenti”. Dovranno dunque essere valutate “soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche tra 0 e 30 euro a carico delle attività di impresa con ricavi e compensi fino a 400mila euro”. Nel caso in cui, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, dal tavolo non sia emersa la definizione di un “livello di costi equo e trasparente”, scatta per il 2023 per i prestatori dei servizi di pagamento e le banche un contributo straordinario pari al 50% degli utili al netto degli oneri fiscali derivanti dalle commissioni e altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro.
Il contributo andrà riversato in un apposito fondo e destinato a misure “dirette a contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti con ricavi e compensi fino a 400mila euro per transazioni tra 0 e 30 euro”.
“I ristori sono una parte eventuale – spiega il sottosegretario all’economia Federico Freni – Il miglior ristoro è una normativa convenzionale corretta che finalmente abbia un tasso di commissione più basso per le transazioni da 0 a 30 euro. Quella che tutti i gruppi hanno sottoscritto e approvato è una norma che prevede che ci sia un accordo convenzionale tra tutti i gestori e tutte le banche che consenta di avere tassi più bassi per le transazioni di minor importo”.