Pos obbligatorio, spuntano i ristori per i commercianti: cosa prevede la norma

Pos obbligatorio, spuntano i ristori per i commercianti: ecco cosa prevede la norma

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Pos obbligatorio, spuntano i ristori per i commercianti: ecco cosa prevede la norma

Redazione  |
mercoledì 21 Dicembre 2022

Emendamento alla manovra per limitare i costi delle commissioni sui pagamenti elettronici. Tra gli interventi un contributo straordinario a beneficio degli esercenti

Soppressa la norma sulla soglia Pos a 60 euro, il governo cerca ora soluzione per limitare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti. Per farlo è stato istituito un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma se dal confronto non si arrivi ad un “livello dei costi equo e trasparente” scatterà per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. Questa forma di ristoro è previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera.

Ristori ai commercianti, cosa prevede l’emendamento

Per sgravare gli esercenti dai costi elevati delle commissioni sui pagamenti elettronici il governo è corso ai ripari con un apposito emendamento che apre la strada a forme di ristoro.

Il punto di partenza è l’istituzione di un tavolo permanente tra le parti coinvolte. L’obiettivo è che le associazioni di categorie maggiormente rappresentative dei soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione dei servizi, anche professionali, e dei prestatori dei servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e schemi di pagamento si accordino su “termini e modalità” per “garantire livelli di costi equi e trasparenti”. Dovranno dunque essere valutate “soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche tra 0 e 30 euro a carico delle attività di impresa con ricavi e compensi fino a 400mila euro”. Nel caso in cui, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, dal tavolo non sia emersa la definizione di un “livello di costi equo e trasparente”, scatta per il 2023 per i prestatori dei servizi di pagamento e le banche un contributo straordinario pari al 50% degli utili al netto degli oneri fiscali derivanti dalle commissioni e altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro.

Il contributo andrà riversato in un apposito fondo e destinato a misure “dirette a contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti con ricavi e compensi fino a 400mila euro per transazioni tra 0 e 30 euro”.

“I ristori sono una parte eventuale – spiega il sottosegretario all’economia Federico Freni – Il miglior ristoro è una normativa convenzionale corretta che finalmente abbia un tasso di commissione più basso per le transazioni da 0 a 30 euro. Quella che tutti i gruppi hanno sottoscritto e approvato è una norma che prevede che ci sia un accordo convenzionale tra tutti i gestori e tutte le banche che consenta di avere tassi più bassi per le transazioni di minor importo”.

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