Tenta di pagare meno la carne con scontrini falsi: 2 denunce

Si mette d’accordo con l’amico macellaio e compra carne con scontrini falsi: denunciati

Daniele D'Alessandro

Si mette d’accordo con l’amico macellaio e compra carne con scontrini falsi: denunciati

Redazione  |
martedì 07 Maggio 2024

Due persone, rispettivamente di 39 e 41 anni, sono state denunciate dopo che uno di loro aveva cercato di pagare la carne con scontrini falsi

Si erano messi d’accordo al banco, un 41enne di Sant’Agata Li Battiati e un 39enne catanese, i due denunciati dai Carabinieri di San Gregorio per “tentato furto aggravato dal mezzo fraudolento”.
Ed infatti i due amici, il 41enne cliente ed il 39enne dipendente del reparto macelleria di un supermercato della zona, avevano riempito due sacchetti su tre e poi il cliente si era presentato alle casse.
Ed infatti, il cassiere insospettito dal gran numero di confezioni contenute nei sacchetti, sebbene fossero contenute in buste prezzate con scontrini adesivi, ha deciso di verificare la congruenza della spesa.

Stava pagando meno di 20 euro anzichè 60

Dall’ispezione effettuata, è stato rilevato come il 41enne si fosse presentato a pagare 3 sacchetti su cui erano stati applicati due scontrini adesivi da 7,50 euro ciascuno ed uno da 4,50, invero, le buste contenevano merce per un valore commerciale di 62,19 euro. Ed ancora, in due dei tre sacchetti, nonostante lo scontrino adesivo fosse stato applicato dal reparto salumeria, erano presenti, provenienti dal reparto macelleria, altri prodotti. Questi ultimi, regolarmente prezzati, avevano tuttavia indicazioni difformi rispetto all’effettivo contenuto: nell’involucro su cui vi era l’indicazione “tritato sceltissimo” era presente un girello, mentre su quello su cui vi era l’indicazione “bollito” era presente del tritato.
Il terzo sacchetto, infine, conteneva svariati prodotti di salumeria senza alcuna etichettatura che ne indicasse tipologia o prezzo.

Denunciati entrambi

I Carabinieri della Stazione, intervenuti nelle fasi della verifica alle casse del punto vendita, raccolti tutti gli elementi investigativi e scoperto quindi il “sistema” escogitato per ottenere uno sconto consistente sulla spesa, peraltro ammesso dai due denunciati, hanno comunicato quanto accaduto all’Autorità Giudiziaria.

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