Catania, tentano furto di ferro armati di flex: 2 arresti

Catania, armati di flex abbattono un traliccio per rubare il ferro: 2 arresti

marikacontarino

Catania, armati di flex abbattono un traliccio per rubare il ferro: 2 arresti

Redazione  |
martedì 07 Maggio 2024

I due uomini stavano provando a sezionare in piccole parti il pilone.

Nell’ambito della mirata campagna di prevenzione e contrasto ai reati ambientali avviata in tutto il territorio etneo dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, i militari hanno arrestato due uomini per “furto aggravato”.

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Al riguardo, nella mattinata, i militari dell’Arma nel transitare nell’area limitrofa alla Riserva Naturale Orientata hanno sorpreso due uomini “all’opera” su un palo della corrente elettrica.

La ricostruzione del furto di ferro a Catania

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che, i due soggetti, dopo essere entrati all’interno di un terreno a ridosso dell’argine del fiume Simeto a Catania, hanno abbattuto il traliccio in ferro in disuso, prima utilizzato per il passaggio della rete elettrica, per sezionarlo, in piccole parti, mediante l’utilizzo di un flex. Il pilone, infatti, era stato buttato giù mediante dei tagli alla base dei pali di sostegno fissati al suolo.

I due catanesi di 35 e 41 anni, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine per pregresse vicende giudiziarie, sono stati, infatti, colti in flagranza mentre tentavano il furto di ferro. Il tutto con varie attrezzature, tra cui proprio una smerigliatrice da taglio, alimentata da un generatore di corrente portatile, con cui stavano facendo a pezzi tutta la struttura ferrosa.

Bloccati e messi in sicurezza i due malviventi, gli investigatori hanno ispezionato tutta la zona limitrofa per la ricerca di un eventuale mezzo di trasporto ed infatti, appositamente occultato tra la vegetazione, hanno trovato un Fiat Doblò con all’interno ulteriori attrezzi per il taglio del ferro.

Il materiale ferroso recuperato, sarebbe stato destinato al mercato illecito, ovvero a ditte compiacenti che lo avrebbero acquistato per poi fonderlo, facendone così poi perdere le tracce sulla provenienza furtiva. Il valore, stimato, si aggira ad oltre 1.000 €.

I Carabinieri hanno quindi arresto entrambi gli uomini mettendoli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura e il sequestro delle attrezzature.

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