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Precari Covid, spunta il documento: “Devono essere assunti anche ingegneri e informatici”

Per la Conferenza delle Regioni la stabilizzazione dovrà riguardare anche i tecnici, finora tenuti fuori dalle decisioni del governo Schifani.

Il documento potrebbe “costringere” l’assessore alla Salute Giovanna Volo ad assumere altri 2.200 lavoratori dell’emergenza Covid. Stiamo parlando dei tecnici ingegneri e tecnici informatici che, negli anni della pandemia, hanno prestato servizio in Asp, ospedali e hub vaccinali con contratti precari e che, il mese scorso, si sono uniti insieme con il personale amministrativo dell’emergenza Covid alle proteste che avevano come obiettivo quello di ottenere l’assunzione.

Precari Covid, il via libera del “Milleproroghe”

Dopo diverse settimane di agitazione, l’assessore Volo, che inizialmente aveva negato la possibilità di procedere alle stabilizzazioni, supportata da mezza maggioranza, tra cui Forza Italia, si era dovuta ricredere quando l’ok alle assunzioni è arrivato da Roma e, nello specifico, dal decreto Milleproroghe.

Dopo qualche esitazione e con il Governo nazionale che spingeva affinché il decreto trovasse applicazione anche in Sicilia, l’assessorato alla Salute ha firmato un protocollo di intesa con i sindacati dei lavoratori che dovrebbe portare proprio alla stabilizzazione. Era rimasta solo una questione in sospeso: il Milleproroghe dava l’ok all’assunzione, oltre che del personale sanitario e sociosanitario, a quello amministrativo. Una definizione che dal governo di Renato Schifani è stata interpretata in modo restrittivo considerando esclusi, da questo bacino, i tecnici informatici e gli ingegneri che avevano, anche loro, prestato servizio durante l’emergenza.

“Assumere solo gli amministrativi”

Nonostante le sollecitazioni dei sindacati per un’interpretazione più ampia del termine, l’assessorato, però, era deciso ad escludere questi oltre 2000 lavoratori e stabilizzare, quindi, solo il personale con ruolo amministrativo.

Il documento della Conferenza delle Regioni

Fino a oggi. Perché adesso è intervenuta la Conferenza delle Regioni, che in un documento scritto “al fine di un’omogenea e corretta applicazione delle procedure di stabilizzazione introdotte dal Milleproroghe”, supporta la versione dei lavoratori:

“In riferimento alla stabilizzazione del personale amministrativo – si legge nel testo – si ritiene che tale estensione riguardi anche il personale che ha prestato servizio per attività riconducibili ai profili del ruolo tecnico e professionale, in quanto il termine amministrativo appare impiegato in un’accezione non diretta ad individuare il ruolo di inquadramento, ma tutte le figure professionali diverse da quelle sanitarie e socio sanitarie”.

“Finalmente – commentano dal Coordinamento provinciale dei professionisti dell’emergenza Covid – dopo mesi di battaglie, manifestazioni, confronti politici, interlocuzioni varie, un’ulteriore breccia: ci è stata trasmessa la risultanza del parere tecnico in conferenza Stato-Regioni che chiarisce definitivamente la questione interpretativa, e cioè con “Personale amministrativo” si intende tutto il personale (anche tecnici e professionisti) in quanto il termine “amministrativo” appare impiegato in un’accezione diretta a NON individuare il relativo ruolo di inquadramento, ma tutte le figure professionali diverse da quelle sanitarie e sociosanitarie già ricomprese nell’ambito applicativo della disciplina in esame”.

“No alla disparità di trattamento”

Scrive infatti la Conferenza delle Regioni che “la limitazione al ruolo amministrativo produrrebbe infatti, una disparità di trattamento priva di qualsiasi ragionevole giustificazione. L’interpretazione qui assunta risulta confermata dalla circostanza che il legislatore non ha utilizzato il termine “ruolo” neppure in riferimento al personale sanitario e socio-sanitario”. 

Una stoccata all’assessore regionale che, adesso, dovrà con ogni probabilità adeguarsi e avviare le procedure di assunzione non solo per i 2000 amministrativi ma anche per i 2.200 tecnici professionisti.

I precari: “Lo diciamo dal 14 febbraio”

“Lo sosteniamo dal 14 febbraio – dicono i lavoratori precari – e non abbiamo mai smesso di sostenere, in tutte le sedi, politiche e giuridiche che l’interpretazione data alla legge dall’Assessore Volo è errata. Abbiamo studiato testi di legge, trascorso notti insonni, vissuto momenti di sconforto, passato ore ed ore a confrontarci, sostenuto spese economiche, messo in discussione noi stessi (e talvolta l’operato ed il buon senso dei colleghi, che in alcuni casi sono stati anche ingiustamente tacciati ed accusati), invitato tutte le forze politiche a trovare soluzioni e tanto altro non fermandoci un attimo in questi quasi 2 anni di attività del Coordinamento Regionale”.

Alla fine, hanno avuto ragione. E adesso la palla passa alla Regione.

Chiara Billitteri