Politica

Precari Covid, rischio crisi di Governo: vertice di fuoco all’Ars

“Brutto affare”. Il commento di Nicola D’Agostino, Forza Italia e un posto tra i banchi della Commissione Sanità all’Ars, sulla vicenda della mancata stabilizzazione dei precari Covid, è lapidario. Ieri pomeriggio si parlava già di crisi nella maggioranza, anche tra deputati dello stesso gruppo, quello di Forza Italia. Stamattina, nella sede del parlamento regionale, è in corso una seduta della Commissione che non preannuncia nulla di buono. 

Non servirà a niente – continua il parlamentare – non si possono stabilizzare persone che non hanno fatto neanche un vero concorso e senza particolari competenze, soprattutto nella Sanità. Il comportamento di Fratelli d’Italia è vergognoso, si comportano come se loro non avessero responsabilità, bisognerebbe ricordargli che siamo in questa situazione perché la loro presidente del Consiglio (Giorgia Meloni) ha previsto con la legge Milleproroghe che non si possano fare stabilizzazioni”. “Non è così”, fanno sapere da Roma esponenti della maggioranza (compresa Forza Italia stessa): i fondi ci sarebbero.

Si inasprisce frattura FdI-FI

Intanto, in Sicilia, la frattura tra FdI e forzisti è grave. Ma facciamo un passo indietro. Da quando è stato decretato lo stop ai trasferimenti straordinari previsti per finanziare la gestione dell’emergenza Covid – circa 400 milioni che la Sicilia ha ricevuto per ogni anno di pandemia da Roma – si è posto il problema di come continuare a pagare i tecnici e gli amministrativi precari che erano stati chiamati a lavorare con un click day per fronteggiare l’emergenza nelle Asp e negli ospedali. Sono a rischio di rimanere senza lavoro circa 1300 tecnici e 2000 amministrativi

La legge Milleproroghe, in discussione al parlamento nazionale, apre infatti alla stabilizzazione solo di medici e infermieri, escludendo le altre figure professionali. A questo si aggiunge il disavanzo della Regione, che impone di tagliare circa 67 milioni di spese per il personale nel 2023.

Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia ha subito cercato di trovare un escamotage: una proroga fino al 31 dicembre che consentisse di trovare una soluzione definitiva. Ma il Governo Schifani ha detto no. Nonostante da Roma facciano sapere che un recente emendamento proprio di Forza Italia lascerebbe libere le maglie per una proroga almeno fino a dicembre. Da qui la crisi.

“Come si giustifica assunzione senza concorso?”

“La legge nazionale è chiara – spiega D’Agostino, che da parlamentare di Forza Italia fa scudo attorno a Schifani – , prima di tutto c’è il problema del disavanzo, inoltre come si fa a giustificare una assunzione senza che ci sia stato neanche un concorso?”. “Quello che si può fare – aggiunge – è prima di tutto una ricognizione delle piante organiche delle aziende, raccogliere la loro disponibilità ad accogliere nuovo personale e poi fare i concorsi, questa è l’unica soluzione”.

Non tutti, però, in Forza Italia la pensano così. E mentre ieri in aula all’Ars si discuteva (e si litigava) di Autonomia differenziata, Gianfranco Micciché ha raccontato un’altra storia. “Questo atteggiamento fariseo di alcuni deputati nella questione dei precari covid non è certamente la posizione di Forza Italia – ha scritto -. Se invece di accettare l’elemosina di 200 milioni di euro sugli otto miliardi che spettavano alla Sicilia, si fosse fatta una vera trattativa, adesso ci sarebbero i fondi per risolvere la questione. A questo punto trovi il governo la soluzione”. 

Precari Covid, Ternullo (FI): “Perplessa, serve proroga ponte”

Nel frattempo da Roma scaricano il presidente della Regione, Renato Schifani. E’ di qualche giorno fa, infatti, la dichiarazione della senatrice FI, Daniela Ternullo, che afferma: “La decisione da parte dell’Assessore alla Salute Giovanna Volo di non prorogare i contratti del personale amministrativo e tecnico assunto per l’emergenza Covid mi lascia particolarmente perplessa”.

“Oggi, grazie al grande lavoro fatto dal Parlamento per l’approvazione del decreto Milleproroghe, c’è una norma chiara per permettere l’attivazione di un percorso di stabilizzazione per tutti coloro che, al pari di medici, infermieri e socio-sanitari, hanno contribuito a mettere in sicurezza le nostre comunità. Anche dal punto di vista economico, grazie alle somme stanziate con il decreto Calabria, sono disponibili le risorse per la copertura finanziaria di un eventuale incremento della spesa per il personale delle aziende sanitarie.

“La Regione Siciliana ha in mano gli strumenti tecnici, legislativi ed economici per procedere ad una proroga ponte in vista dell’attivazione di un percorso di stabilizzazione necessario se vogliamo immaginare una sanità pubblica efficiente ed al servizio dei cittadini. Qualsiasi altra scelta in direzione diversa o contraria, è inspiegabile”.