ACI CATENA – Fraintendimenti, un’organizzazione che poteva essere migliore, qualche screzio e una polemica di dominio pubblico. È ciò che sta accadendo ad Aci Catena, dove circa 150 alunni della media non hanno ancora fatto un’ora di lezione per la mancanza di una scuola. O meglio, l’istituto scolastico ci sarebbe – lo storico Francesco Guglielmino – ma è indisponibile per l’esecuzione di lavori in materia di adeguamento antisismico. Interventi che dovrebbero concludersi a inizio della prossima estate e che sono stati affidati alla Fox srl, ditta di Gioiosa Marea aggiudicataria dell’appalto con un’offerta di circa 876mila euro.
Fin qui nulla di strano: che le scuole vengano messe in sicurezza è soltanto una buona notizia. Il problema è sorto nel reperimento delle 22 aule sostitutive. Un fatto che, come era prevedibile, ha scatenato l’opposizione in Consiglio comunale ma – e questo è un fatto meno frequente – ha anche portato la cittadinanza, nello specifico i genitori degli alunni, a manifestare contro l’amministrazione guidata da Margherita Ferro. “La prima a essere dispiaciuta è la sottoscritta – assicura il sindaco al Quotidiano di Sicilia –. Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare problemi ai ragazzi e alle loro famiglie, ma abbiamo dovuto fare i conti con la mutevolezza della dirigente scolastica che ha più volte cambiato idea sul da farsi, fino a chiederci nel giro di 48 ore di trovare oltre venti aule. Una richiesta non facile da soddisfare in così poco tempo”.
Ferro fa riferimento a un accordo che prevedeva la possibilità di rimanere all’interno della Guglielmino, utilizzando un’ala dell’istituto. “La preside ci aveva detto di preferire una soluzione che evitasse il trasferimento di tutte le classi – commenta la sindaca –. Così si era deciso di far iniziare le lezioni utilizzando un’ala della Guglielmino che nel frattempo sarebbe stata ultimata dalla ditta. Ciò avrebbe ridotto gli spostamenti. Tutto però è saltato quando la preside improvvisamente ha comunicato lo stato di inagibilità della scuola”.
Da lì è partita la corsa alla ricerca di altre aule: “Ne abbiamo ricavate 12 a San Nicolò, nell’immobile che in passato ospitò gli uffici comunali; altre dieci saranno recuperate ad Aci San Filippo – spiega Ferro –. Da lunedì tutto dovrebbe rientrare, ma resta il fatto che questi problemi si sarebbero potuti evitare”.
La dirigente scolastica, però, non ci sta a passare per la responsabile. “Capisco che la politica si muova seguendo certe logiche, ma ci tengo alla verità – dichiara Irene Patanè al nostro giornale –. Sostenere che abbia cambiato idea di colpo è una bugia: a giugno ci era stato garantito che la prima ala della scuola sarebbe stata pronta per fine settembre, comportando solo una settimana di didattica a distanza. Invece la ditta ci ha fatto sapere che, per via di un avvio ritardato del cantiere per motivi legati a richieste degli uffici comunali, le aule sarebbero state consegnate dopo Natale. A quel punto siamo stati costretti a rivedere ogni piano, è impossibile fare Dad per tre mesi”.
La soluzione, tuttavia, sembra essere ormai dietro l’angolo: “Lo speriamo – commenta Patanè – A oggi abbiamo iniziato le lezioni a San Nicolò. Le chiavi del plesso di San Filippo non le abbiamo ancora, dovrebbero darcele domani (oggi, ndr) ma finché non le ho in mano non ci credo. D’altronde – conclude – avrei dovute riceverle già diversi giorni fa, ma dopo essere stata convocata sono rimasta oltre un’ora in sala d’attesa per poi andare via senza alcuna chiave”.