Si è svolta questa mattina nell’aula bunker intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel carcere palermitano Ucciardone, l’udienza che ha visto all’esame la testimonianza del ministro dei Trasporti Matteo Salvini nel procedimento che lo vede imputato per l’ipotesi di reato di sequestro di persona nell’ambito del caso Open Arms.
I fatti risalgono all’agosto del 2019, quando Matteo Salvini era ministro degli Interni e la nave rimorchiatore Open Arms, della omonima organizzazione non governativa spagnola, vide lo sbarco dei naufraghi trattenuti a bordo per disposizione della Procura di Agrigento con l’ordine di sequestro preventivo del rimorchiatore.
Questa mattina il ministro Salvini ha reso una dichiarazione spontanea, con esposizione dei fatti durata circa sessanta minuti, prima di sottoporsi alle domande del pubblico ministero e degli avvocati di parte civile. Né l’imputato né il suo avvocato Giulia Bongiorno hanno reso dichiarazioni alla stampa come in altre udienze e, al termine dell’esame, hanno lasciato l’aula bunker e Palermo con un volo diretto a Roma.
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La prossima udienza del processo Open Arms è stata fissata per il 16 febbraio, data in cui all’esame ci sarà la testimonianza dell’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi, all’epoca dei fatti capo ufficio di gabinetto del ministro degli Interni Matteo Salvini. All’udienza era presente il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, che ha seguito in aula ogni aggiornamento del processo insieme all’avvocato della Ong costituitasi parte civile. Si prevedono non meno di altre quattro udienze per esaurire i testimoni richiesti dalla difesa di Salvini. Entro fine anno la Corte potrebbe ritirarsi in camera di consiglio per decidere sul caso che potrebbe costare a Matteo Salvini quindici anni di detenzione.