RAGUSA – Polemica rovente quella che si è sollevata nei giorni scorsi a Ragusa circa l’incarico dato dal sindaco Peppe Cassì alla srl Avventura Urbana per la programmazione dello sviluppo culturale della città. Le perplessità, e poi la denuncia, sono giunte dal rappresentante di Generazione, il consigliere Gaetano Mauro, che ha espresso il proprio dissenso sullo scopo di questa nomina.
“La determina da tenere in mente – riferisce Mauro attraverso una nota – è la n.61 del 23 gennaio scorso con la quale la giunta Cassì ha affidato alla società piemontese – per un importo di 40mila euro – il compito di impostare un programma di sviluppo culturale e urbano sul modello di altre città d’arte che coinvolga l’intera comunità in una crescita partecipata del livello culturale. È davvero singolare che l’incarico venga affidato a una società piemontese, conclamando una impreparazione dell’attuale amministrazione a capire quello di cui la città ha davvero bisogno ma il motivo dell’incarico è un altro”.
“Nel sito della società – argomenta Mauro – testualmente viene riportato ‘siamo una società di consulenza per la progettazione di gestione di processi decisionali complessi. Operiamo in ambiti diversificati con strumenti avanzati di coinvolgimento e costruzione del consenso’. Stupito, faccio uno screen che sono in grado di documentare. A distanza di 24 ore, però, sparisce la definizione citata. Possiamo denunciare che questa operazione altro non è che una profilazione dell’elettorato pagata dai ragusani sotto mentite spoglie. Classificare le persone in base a questi parametri, per capire a cosa sarà più sensibile e, quindi, capire come indirizzarla in una determinata direzione in base allo scopo e senza chiedere nulla in fatto di cultura o arte. Con i soldi pubblici dei ragusani”.
“Il consigliere Mauro ha preso una cantonata”, replica il sindaco Peppe Cassì, interpellato dal QdS. “La società in questione fornisce supporto e consulenza alle amministrazioni sia riguardo i piani di sviluppo e culturali della città sia riguardo i piani strategici complessivi. Sono tante le città in tutta Italia che si sono servite del supporto di queste professionalità e il curatore del progetto, Paolo Verri, è un’importante figura – basti ricordare il suo ruolo in Matera Capitale della cultura 2019 e i suoi incarichi da direttore del Salone del libro di Torino -. L’organizzazione, quindi, è incaricata di supportare lo sviluppo della città in maniera complessiva”, spiega Cassì.
“Il consigliere Mauro – aggiunge ancora il primo cittadino – parla della mia presunta ricerca del consenso, ma io il consenso l’ho già ampiamente ottenuto e nel mio programma elettorale questo punto era stato inserito e quindi votato. Ricordo anche che sono già al secondo mandato da sindaco, quindi non posso essere nuovamente votato. Anche per questo le accuse di Mauro risultano ridicole e strumentali”.
“Il consigliere è stato invitato a partecipare agli incontri di progettazione del piano, ma non è mai venuto: abbiamo fatto delle assemblee pubbliche con un centinaio di persone – dalle istituzioni ai corpi sociali fino a chiunque volesse venire – e sono andate bene. Ci sono anche altri modi di operare per la città, non solo quelli che pensa Mauro. Un amministratore fa anche questo: operare con figure competenti e professionali per far crescere in positivo il territorio. Per cui questa polemica risulta fuori luogo”, conclude Cassì.