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Promozione educativa delle famiglie, in Sicilia pochi spiccioli dalla Regione

PALERMO – Tante belle prospettive per l’avviso pubblico “Famiglie al centro”, pensato per avvicinare genitori e figli in un confronto e scambio sui temi delle responsabilità educative. Eppure, si è ridotto a poche isolate iniziative, a causa dei pochissimi fondi messi a disposizione dalla Regione Siciliana. Appena 70 mila euro, che permettono di coprire soltanto 14 proposte progettuali, sulle 103 presentate. Di queste, soltanto 2 sono pervenute fuori termine, 6 irricevibili, 3 non ammesse e 11 escluse. Le altre 67, invece, sono state considerate valide ma non ammesse a finanziamento per insufficienza di risorse.

L’avviso prevede l’erogazione di un contributo massimo di 5 mila euro, destinato agli oratori, che li utilizzeranno per l’organizzazione, la promozione e la realizzazione di una o più opportunità educative e culturali, come la partecipazione a spettacoli teatrali, i cineforum, le mostre, i campus estivi, gli eventi sportivi o musical, seguite da un momento di discussione tra genitori e figli, per approfondire le tematiche riguardanti i rapporti familiari, le responsabilità di ognuno all’interno del rapporto, come affrontare i naturali contrasti.

In particolare, sostenere le funzioni educative e le responsabilità genitoriali; migliorare il dialogo, la comunicazione e le relazioni tra genitori e figli e tra gruppi di pari, all’interno sia del proprio nucleo familiare che del contesto scolastico o del tempo libero; sensibilizzare su tematiche concernenti le “abilità emotive, relazionali e cognitive” (life skills) dei partecipanti; favorire occasioni di socializzazione da intendere come occasione di crescita personale e sociale; promuovere la salute intesa come capacità di stare bene con se stessi e con gli altri grazie alla quale si possono affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana.

L’avviso nasce in risposta a ciò che è stato provocato dall’emergenza sanitaria, che ha determinato una condizione di reclusione domestica che ha limitato fortemente le normali opportunità di crescita dei bambini e degli adolescenti e ha stravolto gli equilibri familiari, spesso a danno della cura e della responsabilità educativa nei confronti dei figli. Anche dopo il lockdown, poi, i tanti limiti imposti per molti mesi hanno indotto tanti giovani a chiudersi ulteriormente, e a perdere il piacere delle interazioni sociali dirette.

I fondi saranno liquidati in due tranche, di cui la prima del valore totale di 56 mila euro, per un importo unitario di 4 mila euro a progetto. La seconda tranche, pari al 20%, sarà erogata solo dopo che l’ufficio regionale del Servizio 8 avrà ricevuto e verificato, con esito positivo, la documentazione rendicontativa delle spese sostenute con la prima tranche.

Nel caso in cui, a consuntivo, il totale delle spese sostenute risulti inferiore al contributo concesso originariamente, quest’ultimo verrà ridotto in misura corrispondente ai costi effettivamente sostenuti e ammessi. Le eventuali somme ricevute e non spese dovranno essere restituite. Buona parte degli oratori che riceveranno il finanziamento si trovano nelle province di Catania, Messina e Palermo. L’importo andrà speso tra le risorse umane e le spese per l’acquisto o noleggio di strumenti, attrezzature e materiali, o per la pubblicizzazione, diffusione delle azioni e realizzazione di materiale informativo; a queste categorie può essere destinato il 30% del totale dell’importo ricevuto.

Potrà essere coinvolto ulteriore personale specializzato in funzione delle tematiche da trattare (come ad esempio psicologi, educatori, ginecologi, nutrizionisti, esperti del web e dei social media, pediatri, neuropsichiatri, avvocati).