“Ancora una volta la montagna ha partorito il topolino, l’unica certezza sono le date stabilite dallo Stato che rinvia la scadenza di tutti i contratti al 31.12.2022 lasciando immutato tutto esattamente com’è. Nessuna prospettiva sulla gestione del Covid, nessuna indicazione univoca alle ASP che continueranno ad essere superate da decisioni commissariali che al momento non hanno più senso di esistere. La manovra elettorale è servita, ma è destinata a lasciare l’amaro in bocca a parecchi”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, componenti della commissione Sanità, Giorgio Pasqua, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Francesco Cappello, a conclusione dell’audizione in commissione per la proroga dei precari dell’emergenza Covid.
“La Regione – dicono – si è mossa solo nel solco di quanto stabilito dallo Stato, cogliendo al balzo la possibilità della proroga post elezioni regionali sino al 31.12.2022 e rinviando a successive norme dello Stato il destino di quanti non rientrerebbero nelle procedure di stabilizzazioni previste dalla legge dello Stato nell’ultima finanziaria seguendo procedure concorsuali secondo la norma Madia. Considerato che la Regione non ha alcun piano di rimodulazione degli hub, drive in e Usca, non si capisce sulla base di quali criteri le aziende sanitarie provinciali dovrebbero realizzare piani di fabbisogno del personale per l’emergenza di cui però si prevede già una ridimensionamento del monte ore”.
“La stessa natura dell’atto portato in audizione, una misera circolare – concludono i deputati – attesta la grandissima debolezza dell’azione del governo regionale che è destinata ad aprire numerose vertenze sindacali. Vorremmo infatti capire come si conciliano le proroghe disposte con i concorsi in itinere, con le procedure di mobilità, con le stabilizzazioni ex Madia, solo per fare qualche esempio. Le incongruenze che sono state rilevate oggi in commissione sono tantissime”.