Un flash mob per riportare al centro del dibattito pubblico il campo di veleni dell’ex Sanderson, l’area a Sud di Messina un tempo fiore all’occhiello per tutta la città: con questo intento si sono ritrovati sabato mattina i componenti del Comitato ex Sanderson, il gruppo di cittadini aggregatosi nel novembre scorso dopo mesi di costanti interlocuzioni con i residenti delle zone di Tremestieri, Pistunina e Contesse.
Proprio a Pistunina ha sede quello che da 43 anni è divenuto un cimitero di rifiuti industriali a causa dell’abbandono e del disinteresse istituzionale.
Rispetto al gennaio dello scorso anno, quando il Quotidiano di Sicilia aveva realizzato un reportage direttamente dai luoghi coinvolti, c’è una novità sostanziale: è stato aggiudicato il concorso di progettazione del progetto regionale “U Locu da Fera“. Al momento, però, si tratta soltanto di un numero di protocollo: non c’è nessuna informazione disponibile sui siti istituzionali rispetto a chi sia il vincitore e quale il progetto che verrà realizzato.
Eugenio Enea rappresenta l’associazione Ionio Circolo Arci, tra le fondatrici del comitato ex Sanderson in seguito alla Covid Summer School dello scorso anno. Un progetto al quale hanno preso parte studenti americani e italiani delle Università di Boston, Memphis e Catania. “L’obiettivo era quello della realizzazione di un progetto che fosse alternativo e più rispondente alle esigenze del territorio rispetto alla fiera che è stata ipotizzata dalla Regione”, spiega Enea.
La bonifica dell’area ex Sanderson è un passaggio non più procrastinabile per le istituzioni e rientra in quel mare negato sia per impossibilità di accesso che per mare dichiarato non balneabile nelle aree circostanti e cui è di fatto vincolata buona parte dell’area che dal centro si estende a sud della città.
“Chiediamo alla Regione che si attivi insieme agli altri enti locali, l’area ex Sanderson nel corso degli anni è diventata una vera e propria bomba ecologica a causa soprattutto degli incendi che vi sono stati, delle lastre di amianto che ancora insistono sui soffitti delle strutture e che nel frattempo stanno crollando. Ci ritroviamo quindi con dell’amianto che si sta man mano sbriciolando e costituisce un pericolo enorme per la popolazione che abita vicino all’area industriale”, ha aggiunto il rappresentante dell’associazione Ionio Circolo Arci nel giorno del flash mob di protesta per l’area ex Sanderson.
Il progetto della fiera nell’area non sembra però rispondere a quelle che sono le esigenze da parte della popolazione, come conferma una delle abitanti di Pistunina: “Le associazioni hanno richiesto una conferenza dei servizi per stabilire cosa farne dopo la bonifica. Le interlocuzioni con il Consiglio Comunale di Messina sembrano essere state infruttuose e ci sentiamo abbandonati, se pensate che da oltre 40 anni qui è tutto abbandonato”.
Nel frattempo, l’ESA, l’Ente di Sviluppo agricolo proprietario dell’area, si starebbe attivando per un progetto che comporti la bonifica generale dell’area ex Sanderson, come richiesto proprio dalla cittadinanza. In attesa di una conferenza dei servizi che sembra però proprio le istituzioni non vogliano convocare. Il dialogo, per le associazioni, rappresenta un passaggio imprescindibile di democrazia partecipata e di una comunità locale che intende combattere per riappropriarsi dei propri spazi.
“Abbiamo scritto proprio di recente alla Presidenza della Regione, all’ESA, all’Assessorato alla Salute e all’Assessorato all’Ambiente, al Comune. Poi abbiamo incontrato i consigli della prima e della seconda circoscrizione che dovevano riceverci in commissione o in seduta congiunta per prendere posizione su questa questione. Ad oggi, ancora non hanno però fatto nulla”, spiega Ivan Tornesi, che si occupa degli aspetti istituzionali all’interno del Comitato ex Sanderson.
Si è concluso il concorso di progettazione per la realizzazione di “U’ Locu da Fera”, il centro fieristico e congressuale immaginato a forma di delfino che, secondo la Regione Siciliana, dovrebbe sorgere nell’area Ex Sanderson. Il concorso, avviato a luglio 2022 dal governo Musumeci per individuare il miglior progetto per l’area, ha adesso un vincitore, di cui però ancora non si conosce il nome. Al vincitore del concorso spetta un premio di 500mila euro (mentre l’intera procedura concorsuale circa 1 milione di euro) e, soprattutto, l’eventuale incarico di progettazione delle fasi successive.
Eventuale perché bisogna prima trovare le risorse economiche. La previsione di spesa è di 49 milioni di euro. In attesa di sviluppi, il Comitato ex Sanderson ribadisce la totale contrarietà a un’opera che presenta una lunga serie di criticità. La principale è che il progetto nasce in assenza di un qualsiasi confronto non solo con i residenti di Messina Sud e Tremestieri, ma anche con gli amministratori locali. Nessun rappresentante regionale, né del precedente né dell’attuale governo, ha mai discusso di questo progetto con chi abita nei pressi dell’area ex Sanderson.
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Da gloriosa azienda agrumaria fondata nel 1895 da William Sanderson e Arthur Barrett e che ha rappresentato uno dei rari casi di export di successo da parte di realtà industriali cittadine a cimitero di rifiuti speciali. Un cimitero reso tale da 43 anni di abbandono e disinteresse istituzionale, ovvero da quando la ex Sanderson di Pistunina è stata dichiarata fallita da parte del Tribunale di Messina nel 1981.
Una complessa gatta da pelare per amministrazioni locali e regionali. L’area di 70 mila metri quadri insistente nella zona sud di Messina, infatti, è stata rimbalzata a più riprese tra Assemblea regionale siciliana e enti preposte alla gestione, con svariati interventi di messa in sicurezza e nessun progresso in termini di condizioni esistenti, che a oggi rimangono impietose come mostrano le immagini
Una bomba ecologica fatta da fusti di oli minerali e sostanze petroleose, con l’ipotesi non scartata che possano essere stati trasferiti in loco da qualche altra industria pesante in un periodo di certo più recente rispetto alla dismissione generale dell’impianto. Il tutto circondato da abitazioni, attività commerciali e, a pochi passi, dal mare.
La possibile svolta sulla ex Sanderson sarebbe potuta arrivare nel 2018 grazie all’impegno dell’ex sindaco di Messina oggi deputato all’Ars, Cateno De Luca. Il finanziamento di 25 milioni di euro previsto in finanziaria per la bonifica insieme al contestuale passaggio dell’eco mostro dall’Ente di sviluppo agricolo al Comune di Messina, non si sono però mai concretizzate.