Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato al Paese in un discorso pronunciato all’Assemblea Federale a Mosca: al centro dell’argomentazione, naturalmente, c’è la guerra in Ucraina.
Si avvicina l’anniversario del primo anno dall’inizio della cosiddetta “operazione speciale” russa in Ucraina e per Putin è tempo di bilanci. Un discorso in cui il presidente russo si rivolge anche a Ucraina ed Europa e non sembra aprire grandi prospettive di pace nell’immediato futuro, anche se di pace parla.
Ecco il suo discorso, disponibile per intero in lingua inglese sul sito del Cremlino.
“Questo discorso presidenziale arriva, lo sappiamo, in un momento difficile e decisivo per il nostro Paese. Si tratta di un momento di cambiamento radicale e irreversibile per il mondo intero, un momento fatto di eventi storici cruciali che determineranno il futuro del nostro Paese e del nostro mondo. Un momento in cui ciascuno ha una responsabilità di portata colossale”. Questo l’esordio solenne dell’atteso discorso di Putin all’Assemblea Federale.
Ricapitolando i 12 mesi che hanno gettato il mondo in quella che tanti hanno definito “Terza guerra mondiale“, Putin dice: “Un anno fa, si è deciso di iniziare un’operazione militare speciale per proteggere le persone che vivono in terre storicamente nostre, per garantire la sicurezza del nostro Paese e per eliminare la minaccia incombente del regime neo-nazista che ha preso il potere in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014. Passo dopo passo, attentamente e sistematicamente, raggiungeremo gli obiettivi”.
Il Donbass è tra le terre più “martoriate” dell’atroce guerra che sconvolge l’Ucraina da un anno. E di questa terra Putin decide di parlare nel suo discorso: “Dal 2014, il Donbass lotta per il diritto di vivere nella propria terra e di parlare la propria lingua madre. Ha lottato e non ha mai mollato di fronte ai blocchi, ai bombardamenti e all’odio dichiarato del regime di Kiev. Ha sperato e atteso che la Russia venisse in suo soccorso”.
Putin ha poi precisato, però, che la Russia non si tira indietro di fronte alla proposta di pace. “Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per risolvere il problema in modo pacifico e, con pazienza, stiamo portato avanti il dialogo per raggiungere una soluzione pacifica a questo conflitto devastante“.
Noi contro loro. Una strategia retorica che anche Putin decide di utilizzare nel suo discorso all’Assemblea Federale. Il “noi”, ovviamente, è la Russia; il “loro”, l’Europa, l’Ucraina e le forze della NATO.
“Questo scioccante tentativo di inganno è stato provato diverse volte prima. Hanno tenuto lo stesso comportamento sfacciato e ipocrita quando hanno distrutto la Jugoslavia, l’Iraq, la Libia e la Siria. Non saranno mai in grado di ripulirsi da questa vergogna. I concetti di onore, fiducia e decenza non fanno per loro”.
E riferendosi all’Europa e al terribile fenomeno storico delle colonizzazioni, Putin dichiara: “Nel corso dei lunghi secoli di colonialismo, diktat ed egemonia, si sono abituati ad avere tutto concesso, si sono abituati a sputare sul mondo intero”.
Putin nel suo discorso ha ribadito la possibilità, nonostante il disprezzo per il passato dell’Europa e l’azione della NATO nel contesto della guerra in Ucraina, di stabilire un contatto con l’Occidente. Ma a delle condizioni.
“Difendiamo fermamente i nostri interessi come la nostra credenza che nel mondo odierno non dovrebbero esserci divisioni tra i cosiddetti Paesi civilizzati e il resto del mondo e che c’è bisogno di una partnership onesta che rifiuti ogni idea di esclusione, specialmente se aggressiva”.
“Siamo sinceramente aperti e pronti a un dialogo costruttivo con l’Occidente (…), ma in passato abbiamo ricevuto in cambio indifferenza o ipocrisia in termini di parole. Ma anche azioni”, continua Putin facendo riferimento all’espansione della NATO nei territori al confine con la Russia.
“Loro hanno iniziato la guerra, noi abbiamo usato la forza e la stiamo usando per fermare la guerra”, ha aggiunto dopo aver ricapitolato gli ultimi 9 anni di conflitti al confine tra Russia e Ucraina.
La premier Giorgia Meloni è intervenuta facendo riferimento al contenuto del discorso (parzialmente riprodotto in alto). “Per quanto riguarda quello che dice Putin sul fatto di dover liberare gli ucraini perché c’è un regime, quello che vedo qua è un popolo che chiede al Governo di combattere, quindi non è vero”.
“L’Italia continuerà a garantire supporto finanziario, militare e politico, nonché le strutture per aiutare la resilienza ucraina. Incontrerò il presidente Zelensky e gli chiederò cosa possiamo fare di più per dare una mano”, aggiunge.
Foto di Sergei Karpukhin, TASS