No, la sua non è stata una semplice partita: quella di Lionel Messi, stasera, è stata un’opera d’arte esposta sul magico rettangolo verde.
L’Argentina è in finale, 8 anni dopo la sfida del Maracanà persa contro la Germania.
A portarcela, c’ha pensato il suo fenomeno, quello con la maglia numero 10.
3-0 alla Croazia, in una gara senza storia.
Leo l’ha sbloccata dal dischetto, al 34°, lanciando subito l’albiceleste verso il trionfo assoluto e agganciando Mbappè in vetta alla classifica cannonieri del torneo iridato con 5 reti.
A chiudere i giochi, poi, è stato Julian Alvarez, “partner in crime” perfetto della “Pulga”, autore del raddoppio e, nella ripresa, del definitivo tris.
Se il campioncino del Manchester City ha fatto il bello e cattivo tempo nell’arco dei 90 minuti, procurandosi il penalty e siglando una doppietta, l’azione del terzo gol spiega perché la palma di “man of the match” debba andare obbligatoriamente al fenomeno di Rosario.
Pelota incollata al piede, cavalcata sul fondo.
Poi la sterzata come ai tempi d’oro, mandando Gvardiol al bar, e l’assist, pregiato, per il giovane compagno di squadra.
Stasera Lionel Messi sembrava Diego Armando Maradona a Messico ’86, poco da dire.
Argentina in finale, questo il verdetto: domenica la Seleccion e il suo fuoriclasse andranno a caccia della Coppa del Mondo.