La Manovra varata dal governo Meloni ha introdotto diverse misure per quanto riguarda contributi pensione 2024, ma alcune cose sono rimaste invariate. Ad esempio per quanto riguarda il conseguimento della pensione anticipata occorrono sempre 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi le donne a prescindere dall’età anagrafica. Per il pensionamento di vecchiaia occorrono invece 67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contribuzione.
Ai lavoratori dipendenti addetti a mansioni particolarmente difficoltose e rischiose di cui al decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018 con almeno 30 anni di contribuzione, non titolari dell’ape sociale al momento del pensionamento possono conseguire la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi.
Quota 103 (62 anni e 41 anni di contributi) rimane confermata anche nel 2024 ma ha subito un depotenziamento e adesso viene calcolata con il sistema contributivo, non più con il misto (valido sino allo scorso anno); fino a 67 anni l’importo massimo della pensione così calcolata non potrà eccedere il valore pari a quattro volte il trattamento minimo Inps (2.394€ lordi al mese), sino allo scorso anno il limite era cinque volte il trattamento minimo, ovvero 2.839€ al mese.
la Manovra varata dal governo Meloni rinnova anche nel 2024 l’ape sociale per le categorie più deboli, coinvolgendo:
Il requisito anagrafico sale da 63 anni a 63 anni e 5 mesi, mentre rimane invariato quello contributivo pari a 30 anni (36 anni per le attività “difficoltose e rischiose”).
Potranno accedere al Regime Donna le lavoratrici con 61 anni (un anno in più rispetto allo scorso anno) e 35 anni di contributi raggiunti entro il 31 dicembre 2023 ma solo se rientrano in tre specifici profili di tutela:
E’ previsto uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio entro un massimo di due anni. Per le lavoratrici di cui al profilo c) il requisito anagrafico è fissato, invece, a 59 anni a prescindere dal numero dei figli.
Per le lavoratrici del settore scolastico interessate dalla proroga si riaprono sino al 28 febbraio 2024 i termini per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione dal 1° settembre 2024.
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