Nel 2013 Paolo Sorrentino vinceva un Oscar con La grande Bellezza, capolavoro del cinema italiano ambientato a Roma.
Il Quotidiano di Sicilia oggi vuole iniziare un viaggio attraverso le 9 province dell’Isola per raccontarne la “bruttezza”. “Quanto è brutta…” vuole ovviamente essere un titolo provocatorio per raccontare di una Sicilia troppo spessa lasciata all’abbandono. Un’Isola da sogno baciata dal mare, dal sole e da millenni di storia e cultura che la rendono ogni anno tra le mete preferite dai turisti.
Eppure la Sicilia potrebbe essere ancora più bella e attraente per i visitatori (oltreché più vivibile per i cittadini) se tanti angoli delle sue città venissero bonificati, ripuliti, riparati, valorizzati.
Il nostro viaggio nella bruttezza (e ci piange il cuore a scriverlo in quanto orgogliosi di essere siciliani e catanesi in questo caso) inizia da Catania. Abbiamo girato per il centro storico della città etnea, non nelle periferie, e quello che abbiamo trovato e fotografato (e che troppo spesso passa inosservato per abitudine, nda) non lascia molto spazio alle parole.
La città di Catania per molteplici (ir)responsabilità (dalle istituzioni a più livelli sino all’inciviltà di tanti suoi abitanti) si trova in uno stato di abbandono che, nonostante l’impegno dell’attuale sindaco, lascia l’amaro in bocca a chi si trova a viverla nella quotidianità o solo per qualche giorno. Nei giorni avevamo descritto in un video il degrado della villa Bellini. Del caos rifiuti abbiamo più volte scritto e documentato con immagini. Oggi andiamo oltre.
Abbiamo mostrato le foto raccolta in giro per Catania e le abbiamo mostrate a Salvo Pogliese. Cosa si può fare per rendere più attraente Catania, gli abbiamo chiesto.
“Stiamo cercando di fare alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nonostante le difficoltà di un Comune in dissesto. Grazie anche ad alcuni stanziamenti aggiuntivi che abbiamo potuto individuare in conseguenza della triplicazione della tassa di soggiorno (da 900.000 euro a 2 milioni e mezzo) stiamo potendo effettuare ulteriori interventi di manutenzione (dall’illuminazione al Castello Ursino a quella del Duomo), previsti poi interventi per la Badia, per la chiesa di via Crociferi e la Collegiata”.
Il sindaco si appella poi ai cittadini e al loro senso civico affinché rispettino di più la città. Perché a tutti piacerebbe vivere in una città più bella e abitabile e solo grazie all’impegno di tutti si potrà tornare a dire quanto è bella Catania!
Dario Raffaele