CALTANISSETTA – Nuovo capitolo nella contesa tra Caltanissetta ed Enna per la nascita in città del quarto Policlinico in Sicilia con la notizia della pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’accordo tra la Regione e l’Università di Palermo. Grazie all’accordo, l’Università di Palermo potrà gestire 350 posti letto all’ospedale Sant’Elia – già Dea di II Livello – passando così dagli attuali 470 a 820.
“Con questo accordo – spiega Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo – i posti letto del Sant’Elia vengono quindi inquadrati funzionalmente nella logica universitaria. Questo significa, senza togliere il posto ai dottori primari, che con la necessità di creare nuove unità operative o con il pensionamento dei primari ospedalieri questi saranno gradualemente sostituiti da primari universitari. Dunque l’ospedale Sant’Elia progressivamente nell’arco di 4-5 anni vedrà crescere ogni anno la quota universitaria. Il professore universitario che verrà da Palermo e che diventerà primario si porterà dietro la scuola di specializzazione svolgendo non solo assistenza didattica ma anche formazione e ricerca. A questo punto diventerà l’ospedale di formazione, che non sarà svolta soltanto dagli attuali primari ospedalieri ma anche dai professori universitari, quindi progressivamente diventerà un policlinico”.
“Bisogna dire – aggiunge – che si comincia a fare ricerca a Caltanissetta. I ragazzi che frequentano l’Università a Caltanissetta oltre al tirocinio pratico, si formano in città e, altro messaggio, si creeranno gli specialisti di area dell’hinterland”.
Un risultato positivo accolto con entusiasmo sul territorio, frutto del lavoro sinergico portato avanti tra l’assessorato regionale alla Sanità, l’Università di Palermo, il Consorzio universitario e il Comune. “Sono contento del risultato raggiunto – afferma l’ononorevole Michele Mancuso di Foza Italia – perché abbiamo lavorato tanto affinché si potesse avviare un percorso universitario che conduca all’obiettivo finale di rendere il Sant’Elia un’azienda ospedaliera universitaria al pari del Cannizzaro, di Villa Sofia e del Papardo, garantendo così la salvaguardia delle posizioni dei primari già esistenti”.
Passo mancante affinché il Policlinico diventi realtà è l’emanazione da parte dell’Ars di una legge che consenta al Sant’Elia di acquisire piena autonomia, poiché ad oggi è amministrata dall’Asp. “Sono orgoglioso del risultato raggiunto – dichiara il presidente del Consorzio universitario nisseno Walter Tesauro – perché è la dimostrazione di come la coesione e l’amore per la nostra città possano fare molto. Il Policlinico non è più un sogno”.
“Il protocollo tra la Regione e l’Università di Palermo – aggiunge il sindaco Roberto Gambino – che avvia il percorso di trasformazione dell’Ospedale nisseno Sant’Elia in Policlinico universitario, è un risultato importante di tutta la nostra città, che per questo obiettivo si è mobilitata come non avveniva da decenni, con la partecipazione massiccia dei giovani studenti, scesi in piazza a migliaia, dei sindaci di tutta la provincia, della Chiesa nissena e del mondo dell’associazionismo e del volontariato che hanno saputo presentare al Governo regionale la volontà e la determinazione di rilanciare, con il progetto-università, la qualità dei servizi e lo sviluppo di tutto un territorio”.
“Il protocollo – prosegue il primo cittadino – prevede la gestione di 350 posti di letto da parte dell’Università di Palermo, che ha scelto di collocarli presso l’ospedale Sant’Elia, già Dea di II livello, unico nelle città non metropolitane in Sicilia, qui a Caltanissetta, dove da oltre 20 anni esiste un corso di laurea in Medicina e Chirurgia, molto accreditato, già affiancato da Scienze Infermieristiche, Ingegneria Biomedica, e, per il prossimo anno accademico, da un nuovo corso di laurea in Farmacia e da uno in Medicina ad Indirizzo Tecnologico”.
“Il Comune – conclude Gambino – ha sempre sostenuto con determinazione il progetto Università, con investimenti economici consistenti e disponibilità di strutture e di servizi, spesso unica istituzione a farsi carico degli oneri, convinti come siamo che la qualità sei servizi sanitari e la presenza dell’Università possono essere determinanti per lo sviluppo del nostro territorio, delle sue professionalità e di un indotto che può coinvolgere tutti i settori della nostra economia locale. Noi siamo sempre più convinti che i migliori risultati si potranno raggiungere soltanto potenziando i meccanismi dell’area vasta, unendo strategicamente le province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna e soprattutto unendo i cittadini e le istituzioni, senza distinguo di colore politico, senza strumentalizzazioni per interessi di parte, senza costruire visibilità virtuali sui problemi dei cittadini, ma impegnandosi insieme agli altri per risolverli”.