Politica

Quirinale, ripartono da Roma i No-Berlusconi day

Era il 2010 quando il Popolo Viola organizzò l’ultima manifestazione. Per far dimettere Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio.

No al “Caimano” al Quirinale

E adesso che si parla della possibilità che l’ex Cavaliere salga addirittura al Colle, questa community, che conta su Facebook un considerevole numero di membri – 365.202 persone – è tornata ad agitarsi dopo la “chiamata alle armi” da parte di uno dei fondatori del movimento, Gianfranco Mascia, che ha annunciato una manifestazione per il quattro gennaio, denunciando “il silenzio assordante degli intellettuali” sull’ipotesi di candidatura del “Caimano”, come viene ancora definito, al Quirinale.

La reazione di Sallusti su Libero

Che l’iniziativa inquieti la destra è dimostrato dalla reazione del direttore di Libero, Alessandro Sallusti, che ha dedicato alla notizia uno sprezzante editoriale in cui definisce il Popolo Viola “melassa sinistrorsa nata nel 2008 per contestare la vittoria elettorale del centrodestra” e si scaglia contro “l’ideologia rosso-verde-viola” da lui definita “il cancro che ci portiamo appresso”.

Appuntamento a Roma il quattro gennaio

L’appuntamento è dunque per martedì quattro gennaio alle 17 a Roma, in piazza Santi Apostoli.

Un presidio del quale è già stata informata la Questura.

La scelta della data non è casuale: quel giorno, il presidente della Camera Fico calendarizzerà il percorso per le elezioni del Presidente della Repubblica.

Il web saluta il ritorno dei No-Berlusconi day

E il web ha salutato con favore il ritorno dei No-Berlusconi day, quelli per i quali, ha ricordato Mascia, scendevano in piazza con il Popolo Viola “giganti come Stefano Rodotà, Mario Monicelli, Dario Fo, Gino Strada, Andrea Camilleri, Margherita Hack e ne dimentico tanti: personalità che ci hanno sostenuto nelle nostre battaglie, partecipando alle nostre manifestazioni per la democrazia, contro i bavagli, per la Costituzione”.

Un 2022 deberlusconizzato

Mascia trema all’idea di un “Capo dello Stato Bunga Bunga”, come viene definito in alcuni commenti, nonostante il populismo dilagante e una pandemia che anestetizza le coscienze.

“Non ci importa quanti saremo – ha dichiarato -, so che io ci sarò e spero vengano in tanti”.

“Intanto – ha concluso Mascia – ne approfitto per augurare a tutti un meraviglioso 2022. Deberlusconizzato”.