Archiviata la pausa di Natale, si riaccende il dibattito politico in vista di quella che viene definita la battaglia del Quirinale.
Silvio Berlusconi resta il candidato della destra – Lega, Fratelli d’Italia, Fi e altri partitini – che è in vantaggio, ma, a guardare bene i numeri, all’ex Cavaliere mancano ancora 52 voti per poter essere eletto al quarto scrutinio con quei 504 voti che rappresentano la maggioranza assoluta del collegio dei cosiddetti “grandi elettori”, composto – attualmente – da 1.006 tra deputati (630), senatori (305), Senatori a vita (6) e delegati regionali (58).
Secondo i calcoli fatti in ambienti politici, la destra avrebbe 452 voti, il centrosinistra – Pd, M5s, Leu e altri – 436.
Berlusconi sarebbe certo di poter contare su altri voti “personali” contando sul timore di un effetto domino innescato da una candidatura di Mario Draghi al Colle.
Se l’attuale Premier dovesse essere candidato al Quirinale, si innescherebbe una crisi di governo che porterebbe a elezioni anticipate, con la conseguenza che coloro i quali, nei due rami del Parlamento, sanno già che non saranno rieletti, perderanno un anno buono alla Camera o al Senato. Tra questi molti del M5s sui quali Berlusconi starebbe lavorando e in questa linea si inquadrerebbe la sua recente apertura al reddito di cittadinanza.
Si tratterebbe comunque di una corsa risicata per l’ex Cavaliere, che probabilmente, al di là delle trionfalistiche dichiarazioni, non vorrebbe certo finire sconfitto, qualora partecipasse alla corsa per il Colle.
Così, a poco a poco, al di là delle dichiarazioni di facciata, anche sul fronte della destra, si comincia a pensare a un candidato meno divisivo.
E la situazione è lì a portata di mano: Sergio Mattarella.
Che tra l’altro, dopo o forse al pari con Sandro Pertini, sembra essere il Presidente più amato dagli italiani.
Berlusconi, intanto, continua a dire che soltanto nei primi giorni di gennaio deciderà se confermare o meno la sua candidatura al Quirinale.
E nel frattempo lavora per tentare di recuperare, a uno a uno, i 52 voti che gli mancano per arrivare al traguardo.