Agrigento

Raffadali, per i valloni Barca la svolta è attesa a inizio 2023

RAFFADALI (AG) – Nel corso degli anni l’uomo ha costruito dove le caratteristiche territoriali non lo permettevano. Talvolta incuria e mancanza di attenzione l’hanno fatta da padrone, dando vita a uno scenario che spesso ha causato danni irreparabili ad alcune città.

A Raffadali c’è un’area argillosa di circa sette ettari, compresa tra due valloni denominati Barca, oggetto costante di movimenti franosi. La zona in questione non è abitata, ma nelle vicinanze si trova una vasta porzione del centro storico raffadalese. Il rischio è che, prima o poi, case e infrastrutture vengano coinvolte e trascinate a valle.

Fortunatamente, questo tema sembra essere prossimo a un’attesa soluzione, poiché recentemente la Regione Sicilia ha annunciato opere di consolidamento con l’installazione di pali nel terreno, muri di contenimento, gabbionate e sistemi di drenaggio. I lavori sono finanziati, con circa 9 milioni di euro, dalla Struttura commissariale di Governo contro il Dissesto idrogeologico e, in minima parte (circa 630 mila euro), con fondi regionali (Patto per lo sviluppo della Regione Sicilia).

Il cantiere verrà realizzato dall’associazione temporanea di imprese capitanata dalla Sif di Maletto (Catania), che avrà a disposizione un budget di oltre 4 milioni di euro. “Un momento importante – ha commentato il sindaco Silvio Cuffaro – per la nostra comunità, grazie alla posa della prima pietra di questa importante e vitale opera per il nostro comune”.

I lavori sono già iniziati con una conclusione prevista entro febbraio 2023. “Si è recintata l’area sottoposta a intervento – ha spiegato Cuffaro – e realizzato l’alloggio a uso magazzino per gli attrezzi. Inoltre, un mezzo sta ripulendo tutta l’area da erbacce ed arbusti per avere una visione completa della zona e iniziare una verifica approfondita con il direttore dei lavori”.

Un intervento essenziale, come detto, per un’area da tempo sotto i riflettori. “L’area – ha spiegato Cuffaro – fortunatamente non è abitata ed è stata identificata ad altissimo rischio idrogeologico (R Quadro) con la piccola parte del centro storico adiacente. Tutti gli abitanti hanno lasciato la zona, non è più possibile far alcun intervento di edilizia”.

Finalmente, dunque, dopo anni di attesa, la svolta per questa porzione di territorio sembra essere prossima. “Tutto ha avuto inizio nel 2016 – ha concluso il sindaco di Raffadali – quando, durante la mia precedente Amministrazione, decidemmo di chiudere un contenzioso, che durava da oltre un decennio, attraverso la rielaborazione e il riadattamento di un vecchio progetto (ai sopravvenuti vincoli imposti dal Piano di assetto idrogeologico, Pai) da sottoporre al finanziamento. Il progetto è stato inserito nel Piano nazionale frane e finanziato con fondi ministeriali e parte regionali”.

Un’ottima notizia per tutto il territorio, che potrà finalmente scacciare vecchi fantasmi e iniziare una nuova fase nel segno della sicurezza dell’abitato.