Ragusa

Ragusa, un distretto barocco del Golf per lo sviluppo del territorio

RAGUSA – La possibilità di creare un distretto barocco del golf e tutte le criticità che potrebbero sorgere. Sono questi gli importanti spunti affrontati in un appuntamento voluto dal Gal Terra barocca che si è fatto promotore di un’occasione di confronto con i rappresentanti dei quattro circoli iblei di Legambiente sull’idea di progetto che alcuni investitori hanno presentato nei mesi scorsi per la nascita di un vero e proprio Distretto barocco del Golf.

L’idea è quella di utilizzare alcuni campi già esistenti o in itinere tra le province di Ragusa e Siracusa e si immagina di creare altri tre campi da golf secondo un accordo di programma futuro che prevede investimenti economici esclusivamente privati.

Sono state diverse, però, le criticità avanzate dagli ambientalisti ed è proprio per questo motivo che il Gal Terra barocca ha voluto avviare un confronto per proseguire la sua azione di apertura e ascolto del territorio.

Per approfondire meglio l’idea di progetto riguardante il Distretto barocco del Golf è intervenuto online Federico Vanetti in rappresentanza del pool di investitori privati che vogliono investire sul golf “immaginando una nuova logica che mira alla sinergia tra più campi di golf e contemporaneamente tuteli la salvaguardia dell’ambiente. Come già indicato nell’intesa approvata dai Comuni e dalla Regione – ha sottolineato Vanetti – non vengono previsti incrementi di volumetrie edili o la nascita di strutture turistiche a supporto dei nuovi campi ma piuttosto si andrà a riqualificare l’esistente solo per i servizi a supporto dell’attività sportiva. Sotto l’aspetto gestionale c’è l’idea di coinvolgere gli operatori del territorio”.

“Ma l’aspetto più importante – ha aggiunto – è quello riguardante l’applicazione del protocollo del ‘Bio Golf’ che è stato approvato da Legambiente nazionale, dal Wwf, da Federparchi e da Federgolf. Un protocollo che è stato preso come modello per la nascita del Distretto barocco del Golf, lasciando inalterati la morfologia del territorio (muretti a secco, ulivi, carrubi) in cui si interverrà e avviando buone pratiche tese a ridurre, ad esempio, i consumi idrici”.

Tutti hanno spiegato l’importanza del protocollo che, anche per il Distretto barocco del Golf, potrà rappresentare non solo la strada maestra a cui attenersi ma anche il valore aggiunto. Il Gal ha invitato a partecipare al confronto i componenti del team che ha redatto a livello nazionale il protocollo ‘Bio Golf’ con l’obiettivo di fornire informazioni più dettagliate.

La creazione di un distretto è comunque solo un’idea, attualmente, ma potrebbe divenire presto un progetto concreto.