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Ragusa, un distretto barocco del Golf per lo sviluppo del territorio

Stefania Zaccaria

Ragusa, un distretto barocco del Golf per lo sviluppo del territorio

martedì 16 Novembre 2021

Un vertice sul progetto presentato da alcuni investitori: l’idea è quella di utilizzare campi esistenti tra le province di Ragusa e Siracusa per “smuovere l’economia”

RAGUSA – La possibilità di creare un distretto barocco del golf e tutte le criticità che potrebbero sorgere. Sono questi gli importanti spunti affrontati in un appuntamento voluto dal Gal Terra barocca che si è fatto promotore di un’occasione di confronto con i rappresentanti dei quattro circoli iblei di Legambiente sull’idea di progetto che alcuni investitori hanno presentato nei mesi scorsi per la nascita di un vero e proprio Distretto barocco del Golf.

L’idea è quella di utilizzare alcuni campi già esistenti o in itinere tra le province di Ragusa e Siracusa e si immagina di creare altri tre campi da golf secondo un accordo di programma futuro che prevede investimenti economici esclusivamente privati.

Sono state diverse, però, le criticità avanzate dagli ambientalisti ed è proprio per questo motivo che il Gal Terra barocca ha voluto avviare un confronto per proseguire la sua azione di apertura e ascolto del territorio.

Per approfondire meglio l’idea di progetto riguardante il Distretto barocco del Golf è intervenuto online Federico Vanetti in rappresentanza del pool di investitori privati che vogliono investire sul golf “immaginando una nuova logica che mira alla sinergia tra più campi di golf e contemporaneamente tuteli la salvaguardia dell’ambiente. Come già indicato nell’intesa approvata dai Comuni e dalla Regione – ha sottolineato Vanetti – non vengono previsti incrementi di volumetrie edili o la nascita di strutture turistiche a supporto dei nuovi campi ma piuttosto si andrà a riqualificare l’esistente solo per i servizi a supporto dell’attività sportiva. Sotto l’aspetto gestionale c’è l’idea di coinvolgere gli operatori del territorio”.

“Ma l’aspetto più importante – ha aggiunto – è quello riguardante l’applicazione del protocollo del ‘Bio Golf’ che è stato approvato da Legambiente nazionale, dal Wwf, da Federparchi e da Federgolf. Un protocollo che è stato preso come modello per la nascita del Distretto barocco del Golf, lasciando inalterati la morfologia del territorio (muretti a secco, ulivi, carrubi) in cui si interverrà e avviando buone pratiche tese a ridurre, ad esempio, i consumi idrici”.

Tutti hanno spiegato l’importanza del protocollo che, anche per il Distretto barocco del Golf, potrà rappresentare non solo la strada maestra a cui attenersi ma anche il valore aggiunto. Il Gal ha invitato a partecipare al confronto i componenti del team che ha redatto a livello nazionale il protocollo ‘Bio Golf’ con l’obiettivo di fornire informazioni più dettagliate.

La creazione di un distretto è comunque solo un’idea, attualmente, ma potrebbe divenire presto un progetto concreto.

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