Brevi

Dal metallo alla carcassa di un’auto, rifiuti speciali trasportati abusivamente nel Catanese

I carabinieri dall’Aliquota Radiomobile della compagnia di Randazzo hanno denunciato un 59enne e un 29enne catanesi, rispettivamente padre e figlio e entrambi già noti alle forze dell’ordine, per trasporto abusivo di rifiuti speciali.

I due sono accusati dei reati di “formulario di identificazione dei rifiuti mancante o contenente dati incompleti o inesatti” e “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico”. Ecco il bilancio dell’intervento dei militari, avvenuto nell’ambito di un servizio di controllo finalizzato alla prevenzione dell’illegalità diffusa e contro i reati ambientali.

Trasporto abusivo di rifiuti speciali a Randazzo, il controllo

I militari hanno notato in lontananza un autocarro in via Giuseppe Bonaventura, con direzione di marcia verso l’autostrada, che hanno deciso di fermare in quanto sono rimasti insospettiti dalle pessime condizioni del veicolo oltre che dal fatto che vedevano sporgere dal cassone retrostante la carcassa di un’auto.

I due uomini, che viaggiavano a bordo del furgone, hanno sin da subito mostrato un’aria agitata e titubante, dimostrando incertezza alle domande degli operanti in merito a cosa trasportassero e a dove fossero diretti. Pertanto i militari si sono fatti aprire il cassone retrostante del veicolo e hanno confermato che i due stavano trasportando rifiuti speciali di diverso genere, tra cui: bacchette e lastre in ferro (di quelle usate nel settore edilizio), parti di reti metalliche e di grondaie, cavi elettrici, una unità interna di un condizionatore, tre bombole del gas, tre forni elettrici, una lavatrice, una decina di pneumatici, parti di materiale plastico e un’autovettura intera, la quale risultava priva di targhe e con numero di telaio abraso.

Dagli accertamenti, è emerso che gran parte del materiale trovato era classificabile come rifiuti speciali, trattandosi di materiali creati dalle imprese e che pertanto richiedono un processo di smaltimento differente rispetto ai rifiuti urbani che possono essere conferiti nelle classiche discariche.

La denuncia

I carabinieri hanno richiesto ai due uomini la prevista documentazione per il trasporto dei rifiuti speciali, ma questi si sono limitati a fornire un formulario contenente dati parziali. Infatti sul documento era stato indicato erroneamente che il produttore del rifiuto coincidesse con il trasportatore, era stata omessa l’indicazione della ditta dalla quale erano stati prelevati i rifiuti (indicati genericamente come “rottami di ferro”). Il controllo accurato dei militari ha scongiurato una pratica ancora molto diffusa, lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali, che influisce in modo elevato sul tasso d’inquinamento del suolo e dell’atmosfera.

All’esito degli accertamenti l’autocarro è stato sequestrato per successivi accertamenti da parte di personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione ambientale (ARPA) sui rifiuti trovati.